Libia, razzi sull’aeroporto di Mitiga a Tripoli

Un nuovo razzo è stato lanciato a distanza di qualche giorno dalla riapertura dell'aeroporto

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Tripoli (LaPresse/AFP) – Razzi sono stati lanciati nella notte nell’unico aeroporto in funzione a Tripoli, capitale della Libia. Non ci sono segnalazioni di vittime o danni, secondo una fonte dell’aeroporto. Lo scalo internazionale di Mitiga è stato riaperto pochi giorni fa (venerdì). Dopo essere stato costretto alla chiusura il 31 agosto scorso a causa degli scontri mortali fra milizie rivali nei dintorni di Tripoli.

Un volo della Libyan Airlines è stato dirottato all’aeroporto di Misurata, a circa 200 chilometri ad est della capitale, ha detto la fonte. Aggiungendo che sono in corso i preparativi per spostare gli aerei presenti a Mitiga a Misurata.

Un nuovo razzo è stato lanciato a distanza di qualche giorno dalla riapertura dell’aeroporto

Il solo aeroporto operativo a Tripoli ha riaperto dopo che aveva chiuso lo scorso 31 agosto a causa dei combattimenti nella zona della capitale libica in cui sono morte 63 persone. Lo annuncia il ministero dei trasporti del governo libico di unità nazionale (Gna). 48 ore dopo la firma sotto l’egida Onu di un accordo di cessate il fuoco tra milizie rivali coinvolte negli scontri a sud di Tripoli. Oltre che la fine delle ostilità l’accordo, finora perlopiù rispettato, prevede anche la riapertura dell’aeroporto di Mitiga, che si trova a est di Tripoli. “I voli riprenderanno progressivamente”, ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Milad Maatoug.

La settimana scorsa almeno tre razzi erano caduti vicino all’aeroporto. Costringendo i servizi aeroportuali a sospendere i voli e reindirizzarli verso l’aeroporto di Misurata, 200 chilometri a est di Tripoli. Mitiga è una ex piattaforma militare utilizzata per il traffico civile in sostituzione dell’aeroporto internazionale di Tripoli, gravemente danneggiato dai combattimenti del 2014. Da allora nel Paese operano solo compagnie aeree libiche, che assicurano voli interni e collegamenti regolari con alcuni Paesi, fra cui Tunisia e Turchia.

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