L’inchiesta su Palazzo Marina partitada una denuncia del comitato ‘Sentinelle’. La struttura venduta nel 2012 dai Coppola alla società dei Moccia per 4,9 milioni di euro

La Procura: l’immobile al centro di una lottizzazione abusiva. Svelata compravendita fittizia di appartamenti per accedere al Superbonus 110%

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Palazzo Marina

CASTELVOLTURNO – È stata una segnalazione del comitato ‘Sentinelle sociali ambientali pro-legalità’ a innescare l’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Pierpaolo Bruni, tesa a far luce sulla presunta lottizzazione abusiva riguardante Palazzo Marina. Un’iniziativa, quella del comitato, che dimostra quanto l’attenzione dei cittadini e il coraggio di denunciare siano fondamentali per portare alla luce eventuali illeciti. La coscienza civica, infatti, può diventare un alleato prezioso per la magistratura nell’opera di contrasto alle illegalità sul territorio.

Alla fine del 2022, il comitato denunciò l’organizzazione di una presunta mega truffa finalizzata all’illegittimo uso dei benefici previsti dal cosiddetto Superbonus 110 per cento. Un raggiro messo in piedi con l’esecuzione di lavori su palazzi ritenuti abusivi e concretizzati sfruttando licenze irregolari supportate da pareri di condono non genuini.

La segnalazione spinse la Procura a delegare un approfondimento alla guardia di finanza di Mondragone. I primi accertamenti fecero emergere elementi a sostegno di un sistema di frode che ruotava intorno al rilancio del Villaggio Coppola attraverso l’uso illecito del Superbonus.

L’attenzione ricadde su Palazzo Marina, struttura ritenuta realizzata con un permesso rilasciato il 14 marzo 1964. Gli investigatori hanno accertato che questa costruzione venne ultimata dopo il 1981, epoca in cui erano già trascorsi 17 anni dal rilascio del titolo edilizio (non rinvenuto nei registri del Comune) e su aree di demanio marittimo e ramo forestale, oggetto di specifica tutela paesaggistica e ambientale.
L’immobile in questione, in origine della Mirabella Mare Spa – società della famiglia Coppola – venne poi acquistato dalla Immobiliare Moccia il 7 dicembre 2012 al prezzo di 4,9 milioni di euro. All’epoca la società dei Coppola era amministrata da Augusto Tedeschi, mentre la società di Moccia era gestita da Mario Moccia.

Nel 2021, la struttura vendette 4 appartamenti a Maria Grazia Granillo e a Luigi, Pietro e Fabio Moccia, rispettivamente moglie e figli di Claudio Moccia, titolare della Italrecuperi, società che deteneva quote proprio nella Immobiliare Moccia. Questa compravendita avvenne due mesi prima della presentazione della pratica edilizia al Comune di Castel Volturno.

Secondo gli inquirenti, l’obiettivo era aggirare il divieto di fruizione del Superbonus per i lavori su un edificio composto da più unità immobiliari, in mancanza di una pluralità di proprietari. Insomma, il trasferimento degli immobili – dice la Procura – era stato fittizio e mirato solo ad accedere al Superbonus.

Gli accertamenti su questa operazione hanno portato la Procura a mettere sotto inchiesta per lottizzazione abusiva Augusto Tedeschi, Vincenzo Gambardella, Francesco Donnarumma, Giovanni Russo e sette componenti della famiglia Moccia (Mario, Luigi, Raffaella, Claudio, Pietro e Fabio). Con ruoli diversi, gli indagati – da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile – avrebbero realizzato la lottizzazione abusiva, consistente nella trasformazione urbanistica ed edilizia in assenza del corretto titolo e in violazione degli strumenti urbanistici, puntando a trasformare Palazzo Marina da immobile destinato a struttura turistica in un immobile con 104 singole e autonome unità.

Il palazzo, nei giorni scorsi, è stato sequestrato su disposizione del gip Daniela Vecchiarelli.
L’operazione si inserisce nella più ampia attività intrapresa dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, volta a far luce sulle eventuali illeciti realizzati nei decenni scorsi sul litorale, che hanno contribuito a frenare un sano e corretto sviluppo di un’area dal potenziale ambientale ed economico immenso.

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