Linosa, il progetto Nereidee salva l’ape nera

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Rigenerazione ambientale
Rigenerazione ambientale

L’isola di Linosa, una delle più piccole del Mediterraneo, ha affrontato negli ultimi decenni fragilità demografiche e una forte dipendenza dall’economia stagionale. In questo scenario, è nato il progetto Nereidee, un’iniziativa concreta di inversione di tendenza che parte dal basso: tre giovani linosani, Flora, Dario e Paolo, hanno deciso di investire le proprie competenze per restare e costruire un futuro diverso per il loro territorio.

Nereidee è nata come associazione con un duplice obiettivo: rigenerare le risorse locali e diversificare l’economia dell’isola, riducendo la dipendenza dal turismo estivo. La loro visione si è tradotta in un’impresa che punta a convivere con i delicati equilibri ambientali. La scelta si è concentrata sull’apicoltura e sulla creazione di giardini botanici, un modo per valorizzare la terra, proteggere la biodiversità e creare opportunità lavorative stabili.

Il percorso ha preso il via dopo uno studio di fattibilità sostenuto dalla Fondazione Sanlorenzo, impegnata nel supporto alle piccole isole italiane. Una volta individuati alcuni terreni in disuso, è iniziata la bonifica e la trasformazione. Sono stati creati due bacini per la raccolta dell’acqua piovana, essenziali per l’irrigazione e per la fauna migratoria, e sono state piantate 4mila piante aromatiche come salvia, rosmarino, timo e lavanda, fondamentali per la prosperità delle api. Parallelamente, si è lavorato al recupero e trapianto di specie endemiche di Linosa, tra cui il giglio di mare (Pancratium maritimum).

Uno degli assi portanti di Nereidee è la reintroduzione dell’Apis mellifera siciliana, l’ape nera autoctona. Questa sottospecie, oggi minacciata da contaminazioni genetiche, necessita di contesti isolati per sopravvivere e preservare la sua purezza. Linosa, per la sua distanza dalla terraferma, rappresenta un habitat ideale. La presenza di un’ape nera forte e in salute non solo permetterà in futuro di avviare una produzione di miele di alta qualità, ma contribuirà in modo decisivo alla conservazione di una specie chiave per l’impollinazione e per l’equilibrio dell’ecosistema isolano.

La fase di piantumazione ha rappresentato un importante momento di condivisione, con una forte partecipazione da parte della comunità locale. Il supporto della Fondazione Sanlorenzo, guidata da Massimo Perotti con i figli Cecilia e Cesare, non è stato solo economico ma anche progettuale. Come ha spiegato Cecilia Perotti, la forza di Nereidee risiede nel riportare sull’isola persone, competenze e nuove forme di lavoro, generando un alto valore sociale e ambientale.

Nereidee si configura come un processo a lungo termine che richiede tempo e pazienza. La prima produzione di miele arriverà tra qualche anno, quando le colonie di api si saranno rafforzate. Nel frattempo, l’iniziativa si pone come un modello culturale e sociale, dimostrando che una piccola isola può diventare un laboratorio di innovazione e non solo un luogo di resistenza. È un invito a immaginare un futuro in cui tornare non significa rinunciare, ma scegliere di costruire attivamente un ambiente in grado di continuare a vivere.

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