L’Inter è già fuori da tutto, è un’annata più nera che azzurra

Nel mirino Spalletti, ma anche Perisic e Nainggolan. E quanto mancano i gol di Icardi...

Foto Spada/LaPresse

MILANO – Frase d’ordine: non mollare e rialzarsi subito. All’indomani della caduta in Coppa Italia contro la Lazio, il pensiero via social di Marcelo Brozovic e Lautaro Martinez è certamente quello condiviso dall’intero ambiente nerazzurro. “Ci dispiace molto per ieri sera, è stato un peccato non aver passato il turno di Coppa Italia. Ma adesso non molliamo, abbiamo ancora tante partite da giocare e vincere”, scrive il croato dell’Inter. Il ‘Toro’ Martinez ha sulla coscienza un’occasione sciupata nel finale e il penalty sbagliato nella ‘lotteria’ decisiva: “Quando uno sbaglia si sente sempre male. Senza dubbio questi errori sono quello che ti fa crescere. Sono molto triste per ieri sera, però bisogna guardare avanti, abbiamo tante partite davanti a noi e ci rialzeremo subito per dare tutto e tornare a vincere”.

Nerazzurri già fuori da tutto o quasi

Voltare pagina, dunque, ma è un presente immediato carico di incognite e dubbi quello della banda Spalletti. Perché è indubbio che l’uscita dalla Coppa, obiettivo dichiarato dei nerazzurri ormai tagliati fuori dalla corsa scudetto e già cacciati dalla Champions League, rischia di pesare e non poco su uno stato d’animo già tendente al ribasso dopo il mezzo passo falso con il Sassuolo e il ko in casa del Torino. Frenate che hanno dilapidato il tesoretto di certezze e ottimismo che aveva accumulato l’Inter nelle ultime settimane del 2018, anche se verso la fine dell’anno qualche campanello d’allarme era già suonato.

Gli alibi

Se la condizione fisica non impeccabile potrebbe essere frutto dei duri carichi di lavoro invernali, l’impressione è che sugli ultimi, deludenti risultati abbiano influito le non poche questioni che pesano come zavorra all’interno dello spogliatoio. Le voci di mercato, in primis. L’incertezza che fino all’ultimo ha ruotato intorno al destino di Ivan Perisic, il cui desiderio di cambiare squadra non si è poi concretizzato. “Non so se abbiamo fatto bene a far sapere che voleva andare via, gli è stata fatta una proposta importante, ma quando si è accorto che non c’erano i presupposti per cambiare è rimasto e ora c’è tanta tensione intorno a lui”, ha commentato Spalletti in merito alla vicenda. “Appena sarà pronto psicologicamente lo faremo giocare”. E oltre al croato, fischiato sonoramente dal pubblico a San Siro, da provare a recuperare c’è anche il ‘bad boy’ Radja Nainggolan, praticamente mai riuscito in questa stagione, anche a causa degli infortuni, a lasciare il segno esprimendosi ai livelli delle stagioni a Roma. Proprio il belga, ieri, ha fallito il rigore decisivo, scatenando la furia del popolo nerazzurro.

All’Inter manca il suo bomber

Ma a questa Inter serve come il pane la miglior versione di Mauro Icardi. Nell’ultimo periodo il capitano ha fatto parlare di sé più per la tormentata questione del rinnovo, che comunque non è in discussione, che per le prodezze in campo. Se le qualità dell’argentino sono una certezza, la sensazione è che i rumours intorno al suo futuro – lo stesso Maurito è intervenuto sui social – gli abbiano tolto qualcosa in termini di serenità. Chi, invece, non è ancora riuscito a dimostrare appieno il suo valore in maglia Inter è Lautaro Martinez, che sulla carta doveva rappresentare uno degli acquisti in grado di far compiere il salto di qualità alla squadra. Certo, il ‘Toro’ non ha avuto troppo spazio nelle scelte di Spalletti, di certo avrebbe potuto sfruttare meglio le chance che gli sono state concesse. Ma la lista dei singoli che hanno tradito nei momenti decisivi non è corta: Asamoah, Joao Mario, Borja Valero, il Vrsaljko ormai ex nerazzurro. E tra infortuni e squalifiche la coperta dei ricambi si è rivelata, settimana dopo settimana, cortissima.

Le colpe del tecnico

Ma l’imputato numero uno, agli occhi dei tifosi, è Luciano Spalletti. Il tecnico, che nel post-Lazio ha avuto un confronto con la dirigenza, al momento non rischia. Ma sulla sua permanenza a fine stagione peserà il bilancio finale. Ovviamente, le voci che si sono scatenate nelle ultime ore sulla presunta visita di Antonio Conte nella sede del club non possono far dormire sonni sereni all’uomo di Certaldo. Per iniziare a scacciare un po’ di nubi sopra la testa, serve assolutamente una vittoria, domenica alle 18, contro il Bologna nel frattempo passato sotto la guida dell’ex nerazzurro Sinisa Mihajlovic. Un altro che di certo ha una grande fame di rivincita e che per strappare un risultato importante a San Siro farà vendere cara la pelle alla sua squadra.

(LaPresse/Attilio Celeghini)

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