Non “messo in panchina, ma è espulso”. Gregorio De Falco, ex grillino, tiene a chiarirlo: “Sono altri che sono stati parcheggiati dal Movimento e messi sub iudice. Non io”. Usa toni duri, il senatore, contro la compagine a 5 Stelle. L’ormai suo ex partito cerca di dimostrare “alterità rispetto alla Lega”, e lo sta facendo sulla Flat Tax. Ma si tratta di una mossa “strumentale”, tesa a recuperare consensi in vista delle elezioni europee. “Si sarebbe dovuta manifestare invece prima – ha chiarito De Falco – e rispetto alla dignità dell’uomo”.
Per il parlamentare i due alti dirigenti del Movimento, e cioè “Luigi Di Maio e Casaleggio intendono la politica come conquista del potere e mantenimento e non come servizio ai cittadini. I principi del Movimento sono comuni a tutti, sono cristiani, e umani. Chi potrebbe non essere d’accordo? Forse – ha concluso il senatore – c’è il rischio che qualcuno inizierà a non esserlo”.