CASERTA – Congresso entro l’anno per completare il percorso di radicamento sul territorio, nuove adesioni in vista per rilanciare la Lega dopo una fase difficile attraversata dopo il boom delle Europee del 2019. L’europarlamentare Valentino Grant, coordinatore regionale del Carroccio, analizza con ‘Cronache’ il momento del suo partito e guarda già ai prossimi appuntamenti elettorali.
Onorevole, nelle ultime settimane sono state completate le fase congressuali della Lega in diverse regioni del Centro-Nord. Quando sarà celebrato il congresso leghista in Campania?
L’iter sta andando avanti, bisogna fare i congressi cittadini, provinciali e poi quello regionale. Stiamo completando la prima parte ed entro la fine dell’anno faremo il congresso regionale. Nel Centro Sud è la prima volta che avviene per la Lega, stiamo rodando la macchina organizzativa anche abbastanza rapidamente. Per altro siamo l’unico partito, a differenza di altri che puntano il dito, a portare fino in fondo un percorso interno democratico di selezione della classe dirigente.
Il radicamento nel Mezzogiorno, per un partito come la Lega, non è missione semplice. Cosa vi soddisfa del lavoro fatto e cosa si poteva fare di più?
In Campania ci siamo mossi e ci stiamo muovendo bene, considerando anche il momento difficile che vive la politica in generale, come è facile notare dal crollo dell’affluenza in tutte le ultime elezioni. Nonostante le criticità che hanno tutti, ci stiamo organizzando bene, abbiamo una rete di amministratori che cresce e che crescerà ancora proprio in queste ore. Di semplice non c’è nulla, noi continuiamo a lavorare bene nella nostra regione, evitando di ripetere qualche errore del passato, quando forse abbiamo tenuto le maglie troppo larghe. C’è bisogno di condivisione, di militanza, di conoscenza reciproca delle idee per entrare a far parte della Lega in maniera positiva.
E’ un rimpianto non aver messo in campo il simbolo del partito in diversi appuntamenti elettorali nel momento in cui, dopo il boom del 2019, la Lega aveva il vento in poppa?
No, abbiamo fatto scelte sempre condivise con la coalizione. Sono dell’idea che la Lega debba presentarsi sempre alle elezioni col proprio simbolo, ma quando anche gli alleati del centrodestra hanno deciso di non usare il loro logo, puntando sul civismo, ci siamo adeguati. Le faccio l’esempio di Marcianise: dove tutti rinunciano a schierare il simbolo, non possiamo farlo da soli. La nostra idea, in ogni caso, è sempre quella di essere riconoscibili. Solo così i cittadini possono sentirsi rappresentati e appassionarsi di nuovo alla politica.
L’anno prossimo si tornerà a votare per l’Europarlamento: quale sarà il profilo dei candidati sui quali la Lega punterà in Campania?
E’ prematuro parlare di candidature. Dopo l’estate analizzeremo i profili più interessanti. La Lega candiderà chi sarà in grado di dare un contributo forte, non ci saranno liste per qualcosa o per qualcuno, ma solo per il bene del partito. Ad oggi i sondaggi ci danno sopra il 10%, siamo tra i pochi partiti a crescere e vogliamo continuare a farlo. L’ottimo lavoro che stiamo facendo a tutti i livelli, partendo da Matteo Salvini e dai ministri, con battaglie concrete a vantaggio dei cittadini, guardando al bene comune, come la delega fiscale o la riforma codice della strada, viene riconosciuto dalla gente.
La Lega sarà protagonista anche alle prossime Regionali?
Certo, abbiamo già un ruolo chiave. Abbiamo un gruppo in Regione formato da 4 consiglieri che è molto compatto e fa opposizione con serietà, senza urlare, e portando avanti le nostre idee per la salvaguardia del territorio.
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