CASERTA – A dieci giorni dalla vittoria alle urne, il sindaco Carlo Marino è al lavoro per mettersi alle spalle al più presto le formalità legate al suo reinsediamento e per entrare nel vivo del suo secondo mandato. Di certo la pianificazione dell’attività da svolgere potrà essere avviata solo dopo l’insediamento della nuova giunta. Sono giorni di incontri, di confronto, di ascolto di chi lo ha sostenuto, consentendogli di tornare alla guida del Comune. Lui si dice certo di poter annunciare la squadra a breve.
Come sarà il suo esecutivo: tecnico, politico, misto?
“La risposta richiede una premessa. Il momento storico che stiamo vivendo impone scelte coraggiose. Il Paese è stremato da oltre un decennio di crisi economica, alla quale si è aggiunta ultimamente quella sanitaria. Il profondo disagio sociale che ne è derivato ha spinto i cittadini a chiedere risposte immediate ed efficaci. Inevitabilmente, in questa situazione ha guadagnato consensi chi la sparava più grossa, ricorrendo agli slogan e prospettando soluzioni a breve termine e irrealizzabili. Chi invece invitava alla ragione, indicando approcci seri e quindi per forza di cose a medio termine, ha perso punti in termini di gradimento. Il successo dei populismi e degli estremismi degli ultimi anni è conseguenza di questo. Beh, questa fase si è conclusa. La popolazione ha finalmente capito che per uscire dal pantano sono necessarie competenza, esperienza, serietà. E che ci vuole tempo. Anch’io ho cercato di fare la mia parte per fermare l’avanzata degli estremismi, e innanzitutto della Lega, nella nostra provincia. E a giudicare dall’esito del voto, direi che abbiamo portato a casa un risultato importante in questo senso”.
Pare di capire che intende tenere la politica fuori dalla squadra.
“No, tutt’altro. Credo profondamente nel valore della democrazia rappresentativa e del ruolo della politica. La mia intenzione è quella di creare una giunta di alto profilo, realizzando il giusto equilibrio tra rappresentanza politica, di genere e competenza tecnica specifica. Naturalmente, a parte questo, non ho preconcetti, valuterò le persone. Se troverò le figure che cerco tra gli eletti bene, altrimenti guarderò all’esterno. I punti fermi sono solo due: la necessità, prioritaria, di tenere conto di ciò di cui la città ha bisogno e quella di coinvolgere chi si è speso per fare in modo che io venissi rieletto”.
Si riferisce anche a chi l’ha sostenuta al ballottaggio?
“Naturalmente dovrò tenere conto anche di quanto accaduto in quella sede. E’ stata una sfida meno semplice di quanto mi aspettassi. Sinceramente pensavo che avrei vinto al primo turno, ma non è stato così e ho dovuto rimboccarmi di nuovo le maniche, lavorando di diplomazia. Per fortuna sono uno che ama le sfide. E mi piace il dialogo. Ho ascoltato, mi sono confrontato con chi aveva posizioni diverse dalle mie e alla fine abbiamo trovato una sintesi su obiettivi comuni, nell’interesse della città. Chi mi conosce sa che sono un uomo di parola, che quando stringo una mano lo faccio per prendere un impegno su un progetto in cui credo, non solo per racimolare qualche voto. E forse questa è proprio la qualità che mi ha permesso di allargare la platea dei miei sostenitori al secondo turno”.
Ha già fissato delle priorità per il suo secondo mandato?
“Come ho già detto all’atto della proclamazione, immagino una Caserta che valorizzi le sue ricchezze artistiche e culturali, che diventi punto di riferimento per il mondo della formazione e colga da tutte queste opportunità occasioni di sviluppo. Il nostro tessuto economico è formato da centinaia di piccole e medie imprese che chiedono al sistema pubblico di fare la propria parte. Bisogna creare una rete di infrastrutture materiali ed immateriali innovative, al passo con i tempi e compatibili con la necessità di rispettare l’ambiente. Non bisogna poi dimenticare la necessità di sburocratizzare l’intero sistema per avvicinare le istituzioni pubbliche ai cittadini. Un’idea di città che sarà possibile realizzare solo con un corretto e tempestivo utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Proprio per questo è necessario e urgente dotarci di una struttura efficace che possa elaborare e presentare progetti nelle modalità e nei tempi giusti”.