L’intervista. Santillo: “In Campania cantieri bloccati dallo stop al Superbonus”

Finanziate 21mila opere, molte rischiano di restare incompiute

NAPOLI – Il Governo recita il de profundis per il superbonus all’edilizia e i 5 Stelle vedono tramontare uno dei punti più pubblicizzati della loro azione di governo. Ne parla con “Cronache” il deputato pentastellato Agostino Santillo.

Vede ancora spiragli per il Governo per attenuare la decisione di eliminare il superbonus?

Purtroppo è una domanda che andrebbe posta a Giorgetti e Meloni. Io spero che alla fine tornino sui loro passi e ammettano l’errore. Ma le basti sapere che i parlamentari di Fratelli d’Italia hanno preso parte alle manifestazioni della filiera edile quando erano all’opposizione, promettendo di salvare il Superbonus una volta al governo. Il 17 settembre 2022, in piena campagna elettorale, la Meloni twittava: “Pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie”. Oggi al governo hanno affossato la misura, mettendo in atto un’opera di mistificazione della realtà: tra tutte le bugie, l’enorme inesattezza dei 110 miliardi di buco di bilancio e i 2mila euro che costerebbe per ogni cittadino. L’altro giorno in parlamento ho chiesto a Giorgetti di venire a riferire urgentemente in aula, perché se fosse vero ciò che dice allora il loro primo bilancio sarebbe stato approvato in maniera irregolare. Ma è palesemente una falsa informazione. Innanzitutto perché i miliardi di cui parlano non fanno riferimento solo al Superbonus, ma a tutti i bonus edilizi. Come poi ha spiegato Eurostat, tali bonus non costituiscono debito, ma investimenti con riflesso positivo sull’economia, spalmati in 5 anni e che per il Superbonus ammontano a 65 miliardi. Di questi, inoltre, il 70% rientra direttamente nelle casse dello Stato come gettito fiscale (Censis). Pertanto, l’investimento per ogni cittadino è di 88 euro. Ma quanti soldi stiamo spendendo in armi per la guerra? Quanti soldi il governo ha regalato alle società di serie A nell’ultima legge di bilancio? Quanti soldi spendiamo per i danni da terremoto? Potrei fare mille esempi di costi che non sono investimenti. Bloccare un investimento che costa 88 euro per cittadino, quando ha generato quasi un milione di posti di lavoro, efficientato immobili in linea con la Direttiva europea Case Green, portato enormi risparmi in bolletta per chi ha eseguito i lavori (964 euro l’anno, secondo Nomisma) e fatto crescere il Pil del 2021 al 6,7%, mi sembra qualcosa di veramente irresponsabile.

Quale impatto ha avuto il bonus in Campania e cosa rischiano ora i proprietari immobiliari?

La Campania è la quinta Regione italiana per valore degli investimenti da Superbonus, pari a 4,7 miliardi di euro, per un totale di 21mila cantieri. Immagini lei lo straordinario indotto economico e occupazionale, oltre ai benefici ambientali e di risparmio energetico. Sui proprietari c’è un dato di fatto: ad oggi moltissimi cantieri sono bloccati e a causa del Dl Cessioni dei crediti rischiano di ritrovarsi un’opera incompiuta, con tutti i danni che ne conseguono.

Il presidente di Confapi Napoli Marrone ha lamentato la “schizofrenia” degli ultimi governi sui bonus edilizi, con le aziende che hanno dovuto subire i cambi di direzione degli ultimi anni. Condivide questa critica?

Certamente. La misura è stata oggetto di innumerevoli modifiche, molte delle quali peggiorative, creando un clima di grande incertezza nella filiera. Infatti la cosa che ho sempre chiesto, insieme al Movimento 5 Stelle, è soprattutto stabilità normativa in materia. E una parte importante della nostra battaglia parlamentare si è concentrata proprio su questo aspetto. Sia nella scorsa legislatura che in quella attuale abbiamo presentato una proposta normativa che prevede proprio la stabilizzazione delle agevolazioni edilizie, con premialità per i meno abbienti e per chi più efficienta energeticamente il fabbricato, oltre che per impianti domestici di energia da fonti rinnovabili. Tutto ciò purché resti valida la possibilità di cedere la detrazione fiscale di chi fa i lavori, altrimenti resterebbe una misura solo per ricchi.

Come risolvere l’intoppo dei crediti fiscali non più esigibili?

Per noi la via maestra è il ripristino del meccanismo della cessione plurima dei crediti d’imposta. In questo modo il Pil e l’occupazione tornerebbero a crescere e non ci avvieremmo verso la recessione per i prossimi anni. Ci sono comunque altre proposte sul tavolo, di cui il Movimento parla da mesi, come la possibile compensazione dei crediti da parte delle banche con gli F24 e il coinvolgimento di società partecipate o controllate dallo Stato nell’acquisto dei crediti d’imposta incagliati. Purtroppo con un governo che comunica dati completamente inventati e ferma la misura che ha dato la maggiore spinta all’economia dal dopoguerra ad oggi, c’è da attendersi veramente di tutto.

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