NAPOLI – Dopo un’estate di euforia post lockdown, il turismo guarda al futuro. Nel progetti dell’assessore regionale Felice Casucci ci sono il Natale, il rilancio dei borghi e dei viaggi scolastici, la valorizzazione dei tesori naturali, enogastronomici e storici della Campania. A ‘Cronache’, Casucci illustra gli investimenti che sono all’orizzonte, senza mai perdere di vista la necessità di combattere una pandemia che non è ancora alle spalle.
Assessore, qual è il suo bilancio dell’andamento del turismo dai mesi neri del lockdown a oggi?
Abbiamo vissuto una fase complicatissima a causa delle due pesanti ondate pandemiche in cui non c’era ancora il vaccino. Per me è stata un’esperienza forte dal punto di vista umano, anche al di là del mio ruolo. Abbiamo provato ad ascoltare le esigenze di tutti, di persone che animano un settore che viveva un grande fermento e che d’improvviso si sono ritrovate spogliate di tutto. Da questo confronto è nato il piano per il Turismo. L’intuizione del presidente De Luca sulle aree Covid Free ha portato grandi benefici, così come il giusto equilibrio negli investimenti tra aree interne e aree costiere. Importante è stata anche l’iniziativa dei 20 presepi inviati nelle città capoluogo di tutta Italia che ha ridato smalto all’artigianato.
Sarà riproposta per Natale?
Quest’anno promuoviamo 25 presepi tipici della tradizione artigianale campana, che saranno premiati dalla Regione con un piccolo contributo, e diventeranno gangli di un’offerta turistica multilivello all’interno di una narrazione che toccherà tutti i territori della Campania.
La forte polemica sul Green Pass sta incidendo sulle presenze, soprattutto straniere, in Campania?
Il Green Pass è un’occasione enorme di crescita per il turismo. Oltre a tutelare la salute di tutto, è diventato un facilitatore dei flussi turistici rispetto a sistemi come il biglietto nominale. Per i viaggiatori tutto è diventato molto più semplice.
Davanti c’è la sfida del Natale: ha in mente un piano per far coesistere il boom di presenze nei centri simbolo delle festività e l’esigenza di evitare gli assembramenti?
Le regole nazionali andranno fatte applicare, ma siamo convinti che se ognuno manterrà un minimo di attenzione a mascherine e distanziamento, si potranno evitare effetti collaterali e potremo pensare, come dice un amico parroco della Sanità, a degli ‘assembramenti felici’. Dobbiamo agire come a gennaio scorso, quando con Msc, Federalberghi e tanti organismi pubblici e privati abbiamo pensato a dei protocolli specifici per potenziare le regole di sicurezza. Il turismo dell’ammuina va sostituito con quello della disciplina, l’ho detto mesi fa e credo che questa frase sia ancora del tutto attuale.
Turismo scolastico: che progetti sono previsti per rilanciare le attività come le gite?
Siamo pronti sostenere una borsa del turismo scolastico, alla sua prima edizione, che finanzieremo nel rispetto delle regole della proporzionalità. E abbiamo delle risorse che stiamo destinando a un progetto che mira a coinvolgere le guide turistiche e i tour operator.
Per cultura e turismo ci sono sempre pochi soldi. Concorda?
In realtà il concetto è più ampio e gli investimenti ci sono e sono importanti. Basti pensare ai borghi. C’è un piano da un miliardo di euro per la salvaguardia e la promozione di queste aree storiche in tutta Italia. Una grande chance per portare flussi qualitativi, non quantitativi, capaci di creare un grande indotto economico per 12 mesi all’anno.
La misura di sostegno alle imprese sarà rinnovata?
Confidiamo di dare un aiuto a tutte le categorie della filiera, combattendo al contempo anche l’abusivismo che in alcuni settori, come quello delle guide turistiche, è una vera piaga. E speriamo di portare flussi turistici e ricchezza sui territori, in modo da dare respiro all’intero tessuto economico, basti pensare ai benefici che gli arrivi possono portare all’enogastronomia tipica campana. A proposito di questo c’è un’altra proposta.
Quale?
Credo sia necessario promuovere un marchio di tutela dei prodotti regionali perché siano più presenti nei nostri negozi e nei nostri ristoranti, chiaramente rispettando tutte le regole in materia a cominciare da quelle europee. Abbiamo delle eccellenze straordinarie da preservare e valorizzare e dobbiamo trovare il modo di farlo. Questo vale anche per le caratteristiche dei territori. Non è possibile che un patrimonio Unesco come il Ponte Carolino sia circondato da sei-sette cave. Quell’area dovrebbe essere immacolata e invece succede tutt’altro. A volte siamo noi stessi la causa del nostro male.
E’ una fase di forte sviluppo tecnologico: come pensa di sviluppare formazione e digitalizzazione?
Nel nostro piano del turismo abbiamo riservato grande attenzione al tema della formazione, in particolare per quanto riguarda l’accoglienza e la ristorazione. Dobbiamo, però, pensare sempre di più in maniera manageriale alle opportunità digitali. Se creiamo una grande piattaforma integrata di valorizzazione dei tesori della Campania tutto il settore ne beneficerà. Comunicare bene è fondamentale. Ma serve da parte di tutti un rispetto totale della legalità, altrimenti ogni sforzo rischia di non risultare efficace.