Lione, pedofilia: l’arcivescovo Barbarin indagato per aver insabbiato gli abusi

E' una delle figure principali della Chiesa cattolica francese e incarna, ormai, la crisi di una istituzione

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati

LIONE – Quattro anni dopo il clamoroso scandalo di pedofilia che ha scosso la Chiesa cattolica in Francia, il cardinale Philippe Barbarin e cinque ex responsabili della diocesi di Lione finiscono a processo.

L’arcivescovo Barbarin è sotto accusa

Il tribunale di Lione deve stabilire se l’arcivescovo di Lione e i suoi co-imputati abbiano o meno insabbiato decenni di violenze su minori commesse da un prete della diocesi, Bernard Preynat. Il quale ha abusato di giovani scout tra il 1986 e la fine del 1991.

Barbarin, 68 anni, è una delle figure principali della Chiesa cattolica francese. E incarna la crisi di una istituzione che si confronta ovunque con la devianza di alcuni e l’omertà di altri.

Gli scandali che hanno scosso la Santa Sede

Indagini e processi negli Stati Uniti, in Europa, in Cile, in Australia hanno gettato la Chiesa in una crisi storica di credibilità. “La Santa Sede si sta impegnando per combattere e prevenire tali delitti e il loro occultamento, per accertare la verità dei fatti in cui sono coinvolti ecclesiastici e per rendere giustizia ai minori che hanno subìto violenze sessuali, aggravati da abusi di potere e di coscienza”. Lo ha garantito lunedì Papa Francesco nel suo saluto al corpo diplomatico. Ricordando che alla fine di febbraio i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo saranno in Vaticano per un summit molto atteso sulla protezione dei minori.

Molestie, il polverone è stato sollevato già nel 2015

Lo scandalo di Lione è scoppiato nel 2015 con l’interrogatorio di padre Bernard Preynat per gli abusi commessi venticinque anni prima sui suoi giovani scout. Convinti che il cardinale fosse a conoscenza degli abusi e che avrebbe potuto denunciare il prete alla giustizia, le vittime hanno presentato una denuncia anche contro di lui.

Tra indagini e mancate denunce

Nel 2016, dopo sei mesi di indagini e dieci ore di interrogatorio del cardinale da parte della polizia francese, la procura di Lione aveva archiviato il caso. Nove denuncianti però hanno avviato una procedura di citazione diretta, che consente a una vittima di ricorrere direttamente al tribunale penale. La mancata denuncia di violenza sessuale sui minori è un reato punibile in Francia con tre anni di carcere e 45mila euro di multa. Ad oggi, due vescovi sono stati condannati Oltralpe per casi simili, il vescovo di Bayeux-Lisieux nel 2001 e l’ex vescovo di Orleans nel 2018.

I legali del cardinale negano qualunque coinvolgimento del presule e si affidano al processo per “ripristinare la verità. Perché non si rimedia a un’ingiustizia con un’altra ingiustizia”.

(Lapresse/AFP)

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