MILANO – Ondata di caldo africano dal Sahara in Italia e in Europa. Nei prossimi giorni la colonnina di mercurio sale ancora, per raggiungere temperature anomale per il mese di giugno. Con punte superiori ai 40 gradi in Val padana. Il bollettino del ministero della Salute segnala una giornata da bollino rosso, il massimo livello previsto, per giovedì in 6 città: Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia, Rieti e Roma.
Ondata di caldo africano su tutta la penisola
Per venerdì la situazione peggiora, con le città da bollino rosso che salgono fino a 16: Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Venezia, Verona e Viterbo. In quella che viene annunciata come l’estate più torrida degli ultimi anni, la Croce rossa ha attivato ‘Cri per le persone’, il numero verde gratuito 800065510 attivo 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Per chiunque abbia bisogno di sostegno, assistenza e consigli, con una particolare attenzione alle persone sottoposte a maggiori pericoli per la salute, come bambini e anziani.
Allarme malori per anziani e bambini
L’allarme malori riguarda quasi 9 milioni fra over 75 e bambini fino a 36 mesi. La sala operativa nazionale della Croce rossa garantisce la presa in carico della richiesta attivando un contatto diretto e immediato con l’utente e il Comitato Cri più vicino o con servizi offerti da terzi, sia pubblici che privati. Gli operatori forniscono inoltre suggerimenti per difendersi dalla canicola.
La settimana dell’inferno
L’innalzarsi delle temperature favorisce anche la formazione di ozono in atmosfera, oltre ad aumentare il rischio di incendi. E non va meglio nei paesi vicini. In Spagna l’ondata di caldo è stata soprannominata “la settimana dell’inferno”. Mentre Météo France parla di un “episodio senza precedenti per intensità e per precocità dal 1947”. Nel Brandeburgo, la regione intorno a Berlino, un uomo è stato fermato in scooter completamente nudo. E ha spiegato di averlo fatto a causa del caldo. Mentre nella capitale i poliziotti hanno chiesto, invano, di potere andare al lavoro in pantaloni corti e sandali.
(LaPresse/di Silvia Caprioglio)