L’Italia riparte ancora senza Balotelli. Mancini: “Deve dare di più”

L'attaccante del Marsiglia, in un'intervista rilasciata pochi giorni fa a Canal Plus, ha sostanzialmente detto che la colpa dell'esclusione dalla Nazionale non è sua

Balotelli vuole Napoli
Foto Alfredo Falcone - LaPresse

FIRENZE – E’ il momento delle sfide cruciali per l’Italia di Roberto Mancini. Dopo le amichevoli, la Nations League e le prime due vittorie nel girone di qualificazione per l’Europeo, contro Finlandia e Liechtenstein, avversari non irresistibili, la Nazionale azzurra affronterà Grecia e Bosnia, le due squadre che potrebbero contendergli il primato nel girone. Già sabato 8 giugno, nell’infuocato stadio Spyros Louis di Atene, i ragazzi di Mancini saranno chiamati a confermare quanto di buono visto fino ad ora, in termini di gioco e personalità.

I prossimi avversari della Nazionale

“Saranno due gare difficili”, avverte Mancini dal ritiro azzurro a Coverciano. “La Grecia – spiega – è una squadra forte tecnicamente, non è tanto conosciuta, ma sta producendo un buon calcio; nella Bosnia ci sono giocatori che conosciamo bene e possono essere decisivi. E’ un momento importante. abbiamo il compito di vincere per alzare la posizione nel ranking e per essere qualificati. Sono le due squadre che ci potrebbero creare difficoltà nella qualificazione”.

Nel gruppo dei convocati c’è anche Belotti

Sono 33 gli azzurri che il ct ha convocato per questo doppio impegno. Un gruppo folto anche perché è appena terminato un campionato estenuante e occorre avere diverse scelte nel caso qualcuno accusi la fatica. “Ho lasciato ai ragazzi 6 giorni per togliersi un po’ di scorie del campionato, li ho visti tranquilli e rilassati”, assicura Mancini. Nel gruppo azzurro è rientrato il bomber del Torino Andrea Belotti, un’arma in più per affrontare queste sfide. A questo proposito il ct ha sottolineato che “ha fatto un ottimo girone di ritorno e si è meritato la convocazione”.

L’esclusione di Balotelli

Ma se il ‘Gallo’ ha ritrovato l’azzurro, continua a far rumore l’esclusione di Mario Balotelli. L’attaccante del Marsiglia, in un’intervista rilasciata pochi giorni fa a Canal Plus, ha sostanzialmente detto che la colpa dell’esclusione dalla Nazionale non è sua, ipotizzando che possa essere dovuta a motivi legati anche al colore della sua pelle.

Frasi che il ct non commenta: “Non entriamo neanche nel merito” dell’intervista che ha rilasciato Balotelli a Canal Plus, “ho parlato con lui, e non è stato facile trovarlo perché ha 8 o 9 telefoni, e gli ho spiegato le motivazioni della sua esclusione: ha tempo per rientrare, è solo una questione tecnica, e viste le qualità che ha dipende da lui. Sa inoltre che non deve farsi espellere e puntualmente nell’ultima giornata del campionato francese si è fatto espellere e ha preso 4 giornate di squalifica”.

Il commento del ct Mancini

Le bacchettate che il tecnico di Jesi rifila a Balotelli sono a fin di bene. Del resto proprio Mancini lo lanciò nell’Inter a 17 anni e sa quanto Super Mario potrebbe essere decisivo se solo volesse. “Balotelli – sottolinea il Mancio – ha le qualità per giocare anche sotto tono ed essere al livello della partita. Lo conosco bene e a 29 anni può fare molto di più di quello che sta facendo. Se giocasse al 100% farebbe 4 gol a partita. Si accontenta di giocare a un livello basso”.

Gli obiettivi degli azzurri

L’Italia del nuovo corso, però, anche se ancora non si è espressa al meglio in termini realizzativi, soddisfa il ct. “Trovo positivo – afferma – che, pensando a quando abbiamo iniziato e tutti credevano fosse difficile trovare 15 giocatori da Nazionale, oggi ce ne sono 33 e 5 o 6 che hanno le qualità per rientrare: una quarantina di giocatori importanti e tra questi 15/20 giovani per iniziare un ciclo di lunga durata. E’ difficile – ha aggiunto – che in Italia non vengano fuori giocatori bravi per la Nazionale. In questo anno ne sono cresciuti in fretta alcuni che non pensavamo crescessero così. E’ un buon momento”.

Il ruolo di Lele Oriali nel club Italia

Nel club Italia un ruolo importante, secondo Mancini, lo riveste il team manager Lele Oriali, che sarebbe in predicato di raggiungere Antonio Conte all’Inter. “Spero che Oriali rimanga con noi – confessa l’allenatore azzurro – perché quando si crea un feeling sarebbe meglio non toccare niente. Cercherò di convincerlo poi non so cosa farà. Per noi è una persona importante che ha un ottimo rapporto con tutti i giocatori. Spero che rimanga, non penso che abbia già deciso”.

L’arrivo di Conte all’Inter

Entrando così in tema inter, Mancini conclude commentando l’approdo di Conte sulla panchina nerazzurra, una scelta che ha suscitato mugugni sia tra i tifosi interisti, che non dimenticano il suo passato juventino, sia tra i supporter bianconeri, alcuni dei quali, considerandolo un traditore, hanno proposto che venga rimossa la stella che gli era stata dedicata all’Allianz stadium di Torino. “La professione – osserva il ct della Nazionale – ti può portare ovunque. Se Conte ha deciso così ci avrà pensato bene e sarà la soluzione giusta. Non è un bel clima. è stato un giocatore importante della Juve e un allenatore altrettanto importante della Juve”.

(LaPresse/di Francesco Bongiovanni)

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