Livorno, sequestrati al porto 24mila capi falsi ‘made in Italy’: 2 denunciati

Maxi sequestro della guardia di finanza

Foto LaPresse - Claudio Furlan

LIVORNO – I funzionari dell’Agenzia dogane e monopoli (Adm) di Livorno e i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza, con tre diversi interventi su altrettanti autoarticolati, hanno sequestrato al porto di Livorno 24mila articoli, per un valore commerciale di 1.170.000 euro. Destinati al mercato nazionale che, realizzati in Tunisia, riportavano la falsa indicazione di made in Italy. Tra questi, 23.000 capi di abbigliamento erano destinati alla prima infanzia. E 18.000 erano addirittura stati introdotti in Italia in contrabbando. Omettendone completamente la dichiarazione in dogana ed evadendo l’Iva all’importazione.

Un secondo carico era composto da mille maglioni e cardigan, le cui etichette interne riportavano la reale provenienza, ossia ‘made in Tunisia’. Mentre sia i cartoncini esterni che i colletti riportavano indicazioni nazionali. Su ulteriori 355 caschi da motocicletta, invece, l’indicazione di provenienza era stata completamente omessa, mentre la confezione esterna recava chiari riferimento al nostro Paese. Ai rappresentanti legali delle società importatrici, un lucchese e un fiorentino di 42 e 54 anni, sono state elevate sanzioni amministrative per 20mila euro. Con la denuncia alla procura per la violazione delle norme che tutelano il made in Italy e per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Per l’ipotesi di contrabbando è stata contestata, infine, l’evasione dell’Iva all’importazione per 46mila euro.

(LaPresse)

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