Lodi e Brescia: è allarme pedofilia

Foto Piero Cruciatti / LaPresse

MILANO – Lodi e Brescia: scatta l’allarme pedofilia. Ancora due episodi a danni di minori che vedono incriminati due uomini adulti. Il primo si è consumato a Lodi, piccola cittadina lombarda, a pochi chilometri da Milano

Il mostro di Lodi

Si tratta di un uomo incensurato, 48enne con problemi psichici senza lavoro, apparentemente gentile e educato, convivente con i due anziani genitori. Si è presentato WhatsApp con un falso profilo di bambina e chiamandosi Giulia. Si è prima procurato il numero di cellulare di una delle ragazzine che già conosceva in quanto vicina di casa, e poi quello delle altre due. 

La confessione della piccola

Una delle tre ragazzine dopo tre anni di abusi ha trovato il coraggio di confidarsi con una insegnante. L’orco aveva anche pubblicato delle foto ‘particolari’ su Instragram sia sue che delle altre due amichette che erano state viste dagli amici di scuola. Subito sono stati avvertiti i genitori e i carabinieri della locale stazione. Con l’intervento della polizia postale sono partite le indagini che hanno portato all’arresto dell’uomo ora detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. L’accusa è di violenza sessuale su minori, sostituzione di persona, corruzione di minorenni, detenzione e produzione di materiale pedopornografico. 

I fatti

L’orco per tre anni ha ‘vestito’ i panni di bambina affibbiandosi il nome di Giulia. Ha prima minacciato e poi sottomesso le tre ragazzine di età compresa tra gli 11 e i 13 anni di far del male sia ai loro genitori e agli atri parenti tramite una fattucchiera. L’uomo abusava delle ragazzine filmando le scene erotiche con telecamere nascoste.

Il commento

“In tanti anni di indagini, non ho mai visto una cosa del genere, è una storia raggelante –  ha detto il procuratore aggiunto di Milano Maria Letizia Mannella a capo del dipartimento Tutela dei soggetti deboli della Procura di Milano, che ha coordinato le indagini insieme con il pm Alessia Menegazzo”.n I carabinieri hanno anche sequestrato materiale  pedopornografico rinvenuto in casa dell’accusato

Il mostro di Brescia

Si tratta di un 53enne già conosciuto dalle forze dell’ordine per episodi simili che gli avevano procurato anche l’arresto. Questa volta ha inseguito una minorenne fino all’interno del condominio costringendola a guadare atti di autoerotismo per poi proporle appartarsi e consumare con lui atti sessuali. Per fortuna la bambina è riuscita a fuggire e a rifugiarsi a casa dei genitori. L’uomo è stato accusato di tentata violenza sessuale pluriaggravata ai danni di una minore. 

Le telecamere

L’orco è stato arrestato grazie alle riprese delle telecamere posizionale all’interno dello stabile e nelle vie circostanti. Ma anche grazie alla ‘memoria’ degli investigatori della sezione specializzata della squadra mobile con cui l’uomo aveva avuto già rapporti qualche anno prima. Era uscito di carcere agli inizi del 2018 dopo aver scontato alcuni anni di carcere per due episodi risalenti al 2011e al 2013

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