Un curioso parallelo. La camorra sta subendo la stessa trasformazione che sul piano politico rischia la Lega: arrivata al culmine della potenza ha iniziato ad imbarcare tra gli affiliati cani e porci. Gente che senza dubbio si mimetizzava bene con le famiglie mafiose, ma che col tempo ha indebolito l’intera ‘casta’ originaria e ora proliferano pentiti e traditori.
La Lega ha raggiunto questo culmine di potenza dopo le ultime Politiche, e oggi vede il proprio carroccio preso d’assalto da tutti i politici in fuga dai vecchi partiti ‘bolliti’: tanto che Salvini ha detto di voler mettere un freno a tutte le richieste di nuovi ingressi. Un freno che, evidentemente, i meno intelligenti camorristi non hanno saputo (o voluto) mettere e ora si ritrovano con gente poco incline a seguire i vecchi codici di comportamento. Lo ha detto Schiavone junior (Nicola, ndr.), figlio del boss passato alle cronache col pittoresco nome di Sandokan: Nicola ha deciso di usare anche il cervello (oltre che le pistole) e ha iniziato a collaborare con i magistrati. Ieri mattina, al tribunale di Napoli Nord, ha parlato in Aula, in collegamento dal carcere di massima sicurezza in cui è recluso, e ha spiegato, tra le altre cose, che mai come oggi la camorra è debole.
Mai come oggi Salvini dovrebbe approfittare di questa contingenza per incanalare meglio questa grande onda di rabbia e odio che sembra accomunare gran parte dei suoi nuovi elettori. Li chiamano razzisti e fascisti, perché gridano contro i migranti che vengono in Italia per spacciare e stuprare: oltre a mettere a punto leggi sempre più efficaci contro la criminalità organizzata, il ministro potrebbe impegnarsi sul piano mediatico cercando di convogliare questa grande ondata di rabbia verso l’unica razza inferiore che esiste in Italia, la razza dei camorristi e dei mafiosi. Sarebbe la vera rivoluzione. Se non ora quando?