A gennaio partirà un test per la predisposizione genetica. Nonostante nel 2019 siano 3,5 milioni gli italiani con diagnosi di cancro, nel nostro Paese si fa ancora poca prevenzione. E, in tal senso, con il nuovo anno prenderà il via uno screening con un nuovo test genomico a basso costo per caratterizzare i vari tipi di tumore e capire come ci si possa ammalare per predisposizione ereditaria.
La familiarità
Uno degli aspetti caratterizzanti che porta una persona ad ammalarsi di cancro, è la familiarità. “La predisposizione genetica a sviluppare un tumore – spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla presentazione de ‘I giorni della ricerca’ promossi dalla Fondazione Airc – non è entrata nel patrimonio conoscitivo della collettività che pur sapendo di essere ad alto rischio di ammalarsi, non fa una prevenzione adeguata: a breve partirà uno screening con un nuovo test genomico a basso costo per caratterizzare tutti i tumori e comprendere quali pazienti si siano ammalati a causa di una predisposizione ereditaria. Questo test permetterà di curare meglio i pazienti e di avviare piani di prevenzione mirata nei familiari a rischio”. Si tratta di uno di “tre importanti progetti strategici che sono stati finanziati e partiranno il prossimo gennaio”.
La specificità
“E’ evidente – ha continuato Speranza – che l’oncologia personalizzata sta trasformando radicalmente l’approccio al paziente oncologico. Ogni paziente ha la ‘sua malattia’, diversa da quella di tutti gli altri. Le terapie sperimentali più adatte per ciascun paziente spesso non si trovano nell’ospedale in cui si viene curati e i pazienti si muovono cercando le migliori competenze per la loro specifica malattia”.
La rete
Per cui si dovrebbe evitare che lo facciano senza un indirizzo preciso e quindi “bisogna fare rete tra le diverse strutture, considerando i pazienti quali assistiti non di un ospedale, ma dell’intero servizio sanitario nazionale. La fida cui siamo tutti chiamati è quella di costruire una vera e propria comunità medica che accompagni il paziente all’interno di un percorso condiviso, diagnostico, terapeutico e riabilitativo, che renda il Servizio sanitario più funzionale e facilmente accessibile a chi ha bisogno, superando le frammentazioni che generano disuguaglianza”.
Una nuova meta
Nel 2019 sono 3.460.000 gli italiani che vivono dopo una diagnosi di cancro. Dal prossimo mese di gennaio partiranno tre importanti progetti mirati con i centri della rete ‘Alleanza contro il cancro’. “Un primo progetto – ha spiegato Speranza – riguarda l’obiettivo di arrivare alla messa a punto di uno screening con un test genomico a basso costo per tutti i tumori per individuare chi si è ammalato per predisposizione ereditaria e poter cosi attuare misure di prevenzione per i componenti dello stesso nucleo familiare. Il secondo punta ad una Banca dati per ottimizzare tutti i dati genomici dei pazienti in cura nei vari Istituti di ricerca ed il terzo prevede lo sviluppo delle terapie con la tecnologia Car-T”.
I progetti
Nell’ultimo anno “il Ministero ha finanziato 39 progetti in ambito oncologico a seguito del bando della ricerca finalizzata per un ammontare di oltre 20 milioni di euro. Al tempo stesso gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, riconosciuti e finanziati dal Ministero per la specificità della disciplina oncologica, stanno portando avanti nell’ambito della ricerca corrente oltre 800 progetti, con una produttività di primo piano a livello internazionale, documentata da più di 6.000 pubblicazioni scientifiche”. Il ministero della Salute ha inoltre promosso “la costituzione di Alleanza Contro il Cancro, rete oncologica degli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico IRCCS che mette insieme l’Istituto Superiore di Sanità e 26 IRCCS distribuiti sul territorio nazionale con mission oncologica, cui è stato affidato un Programma Nazionale di Oncologia Personalizzata”.
Risultati incoraggianti
“Il programma – ha sottolineato il ministro Speranza – ha già raggiunto risultati incoraggianti: i 26 IRCCS della rete possiedono oggi competenze e attrezzature per eseguire screening genomici; è stata creata una comunità nazionale, distribuita tra i vari IRCCS, di esperti di bioinformatica e analisi dei dati genomici ed è stato allestito un primo test genomico per il tumore del polmone, attualmente in fase di validazione clinica negli IRCCS della rete, che consentirà l’esecuzione di un’analisi genomica completa e a basso costo per tutti i pazienti affetti da cancro al polmone”. E’ stata anche istituita una Commissione Nazionale “per definire linee guida per la gestione dei dati genomici, che saranno presentate tra poche settimane”.