MILANO – “A nessun capo politico è attribuita una legittimazione talmente assoluta da prescindere dalle stesse finalità e dagli obiettivi su cui si fonda il mandato fiduciario. Di Maio pretenderebbe invece che i portavoce ed i sindaci si facciano silenti esecutori di qualsiasi diversione politica. Anche se essa fosse, come in concreto è, opposta a quella del Movimento”. Lo scrive su Facebook il senatore Gregorio De Falco, ex M5S, espulso a dicembre 2018. Dopo essersi astenuto nel voto di fiducia sul primo decreto Sicurezza.
Le accuse al vicepremier Di Maio
“Se il capo politico fosse stato coerente e non avesse tradito quel mandato, sconfessando le idealità comuni, avrebbe anche potuto evitare di guardarsi indietro, sicuro di essere seguito – aggiunge –. Ma Di Maio ha interrotto il legame con l’elettorato di cui non ha capito di essere, anch’egli, un portavoce e non il capo”.
(LaPresse)