ROMA – Il Movimento 5 Stelle reagisce ai ‘corteggiamenti’ di Silvio Berlusconi. Il capo politico, Luigi Di Maio, prova a scrollarsi di dosso la presenza ingombrante del Cavaliere, impegnato da settimane a raccogliere delusioni e frustrazioni di una parte della pattuglia pentastellata. Soprattutto tra i ‘veterani’ al secondo mandato, che dopo la netta affermazione alle elezioni del 4 marzo scorso aveva immaginato un percorso importante nel governo. O anche solo nelle aule parlamentari.
Di Maio e lo scouting di Berlusconi
Il mirino del presidente di Forza Italia è puntato su Palazzo Madama, dove la maggioranza giallo-verde è abbastanza esigua, solo 6 senatori, e lo scontento più alto. “Ho visto che Berlusconi ha lanciato questa operazione ‘Scoiattolo’, che è patetica, in cui sta provando a comprare i nostri parlamentari”, rintuzza il ministro del Lavoro. “Ai miei ho detto di fingersi interessati e registrare” tutte le eventuali proposte di emissari del Cav.
Operazione ‘scoiattolo’
Di Maio spera di capitalizzare la controffensiva, promettendo veri e propri scoop: “Vedremo se nei prossimi mesi avremo altro materiale per la Procura della Repubblica. A breve avrete tutte le notizie, abbiamo raccolto informazioni importantissime”. Per il leader Cinquestelle sarà anche un ottimo banco di prova per testare la lealtà dei suoi parlamentari, dopo la bagarre sul decreto Sicurezza, costato il deferimento al collegio dei probiviri per Gregorgio De Falco, Elena Fattori, Matteo Mantero, Virginia La Mura e Paola Nugnes.
Proprio la senatrice napoletana, che i retroscena descrivono tra gli osservati speciali di Berlusconi, spegne ogni possibile speranza azzurra: “L’epoca di una politica in vendita è finita: Berlusconi e tutta Forza Italia devono rassegnarsi e accettare il tramonto di un tempo che ha mostrato quanta poca dignità avevano i politici che hanno ceduto alle sue lusinghe, tradendo i propri elettori”.
Forza Italia respinge le accuse del M5S
Dura anche la presa di posizione dell’ex giornalista, oggi parlamentare M5S, Gianluigi Paragone. “È probabile che FI sta comprendendo la gravità del suo mercato delle vacche, forse capiscono che non è politica ma materiale per azione penale. Noi abbiamo la coscienza tranquilla”, afferma.
Forza Italia, intanto, respinge le accuse, ma le voci di palazzo comunque confermano che una sorta di ‘scouting’ sarebbe realmente in corso, ma senza aggiungere nemmeno uno spiffero sull’esito. I radar pentastellati, comunque, sono accesi dopo l’addio di Matteo Dall’Osso alla Camera. Stavolta i campanelli d’allarme non sono saranno sottovalutati.
(Lapresse/di Dario Borriello)