M5S, Lombardi: “Di Maio troppo muscolare, deve mediare”. Cresce la fronda interna contro il capo politico grillino

Davide Casaleggio appare sempre di meno insieme a Di Maio e l'area vicina a Roberto Fico scalpita

Roberta Lombardi (Foto Vincenzo Livieri - LaPresse)

ROMA – Un’altra, l’ennesima spallata a Luigi Di Maio. Le dure critiche al capo politico del Movimento 5 Stelle sono ormai quotidiane. “Io so che sta cercando di porre all’attenzione del governo dei punti di vista tipici del M5S. Io preferirei che ci fosse meno ricerca del tweet e molto più la voglia di conciliare i diversi punti di vista. Luigi deve mediare di più“, è l’attacco della capogruppo grillina in Regione Lazio Roberta Lombardi. Insomma, la leadership e la linea imposta dal deputato di Pomigliano è messa in discussione da un numero sempre più vasto di esponenti pentastellati.

L’attacco della Lombardi: “Di Maio cerca sempre il titolo di giornale, non sono d’accordo”

Nel salotto di Sky Tg24 la Lombardi non le manda a dire: “Non parlerei di fronda interna”, spiega in riferimento ai dissidenti e ai detrattori dell’attuale linea grillina. “Abbiamo fatto un investimento su questo governo perché volevamo fare delle cose utili per l’Italia. Quindi sicuramente questo modo continuo di porre dei distinguo, anche semplificando il messaggio politico alla ricerca sempre del titolo o dell’agenzia che ti ponga più in evidenza, è stancante”. Insomma, per l’esponente pentastellata l’atteggiamento del capo politico è dovuto al tentativo “di mantenere la propria identità all’interno del Governo ma lo fa in una modalità molto muscolare che non condivido“.

Di Maio accerchiato

Insomma, la leadership di Di Maio è sempre più in bilico. Dopo il no secco ricevuto dal 70% degli attivisti sulla piattaforma Rousseau sulla ‘pausa elettorale’ alle Regionali in Emilia Romagna e Calabria, il capo politico rischia grosso. Beppe Grillo, pur confermandogli la fiducia, propone posizioni lontane dall’azione politica dei vertici pentastellati. Davide Casaleggio appare sempre di meno insieme a Di Maio e l’area vicina a Roberto Fico scalpita. Il malcontento nel M5S è diffuso, una batosta alle Regionali di gennaio potrebbe essergli politicamente fatale.

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