Roma – Siamo al Vaffa? Al punto di non ritorno con i 5 Stelle? “Non ho ancora preso decisioni. A gennaio è stato detto che le cose cambieranno. Vediamo. Anche se non mi sembra che si stia andando nella giusta direzione”. Lo dice la senatrice M5S Paola Nugnes in un’intervista al ‘Corriere della sera’. Non ha mai digerito il decreto sicurezza. “Con quello si è aperto il mar Rosso tra me e la Lega. Questo decreto avrà conseguenze nefaste e gli italiani se ne accorgeranno”. Quanto alla manovra, aggiunge, “ci sono tante cose che non mi piacciono. La proroga di 15 anni per le spiagge, la soglia degli affidamenti alzata e molto altro. Era necessario votare questa manovra, ma il prezzo da pagare è stato alto”.
“Si vedrà a gennaio se cambierà la direzione. Non solo nel merito ma anche nel metodo – aggiunge Nugnes – Se il Parlamento continuerà a essere soggetto all’esecutivo, se si continuerà con i decreti, le fiducie, i tempi stretti. Beh, in quel caso non mi ci ritroverei più in questo Movimento. Vediamo se cambia. Ma i primi segnali sono negativi”. “La riforma della Costituzione e l’abolizione del vincolo di mandato, che è fascismo. E non c’era nel nostro programma”. Ma c’era nel contratto. “Il programma è più importante del contratto – sottolinea – Non è detto che si debba fare tutto quello che c’è scritto nel contratto. E si sono fatte anche cose non scritte nel contratto, come l’articolo 25 del decreto Genova. E poi c’è la riforma delle autonomie”. Quella, spiega, “sarà il momento della verità. Noi abbiamo preso i voti al Sud e a sinistra. Poi li abbiamo messi nel cassetto. E il crollo dal 32 al 25 per cento nei sondaggi è il risultato di questo atteggiamento”.
La senatrice M5S Paola Nugnes non ha mai digerito il decreto sicurezza
Le autonomie sono un tema fondante della Lega. “Giorgetti ha detto che se non passa questa norma entro il 15 febbraio, cade il governo. Bene, io dico che se passa la riforma delle autonomie, cade l’Italia”, risponde Nugnes. E quindi? “E quindi credo che sia meglio che cada il governo, piuttosto che l’Italia”. La pensa così solo lei? “No, siamo in molti nei 5 Stelle a pensarla così. Le autonomie sono un rischio troppo grande che non ci possiamo permettere. Qualcuno, non io, ha ritenuto che ci si potesse sacrificare sul decreto sicurezza. Ma la questione delle autonomie tocca interessi ben più immediati e tangibili. E ricordo che ci sono molti parlamentari meridionali eletti tra di noi. Che vedono bene come il Nord vuole liberarsi del Meridione, lasciandolo andare alla deriva. Per 50 anni si sono fatti investimenti al Nord, per farne una forza trainante. E ora, dopo aver sfruttato la nostra ricchezza, ci si vuole sbarazzare di noi. Non vogliamo l’elemosina, ma il riconoscimento che molta parte della ricchezza del Paese ci appartiene”, conclude.
(LaPresse)