La conferenza di Conte: “Governiamo per 5 anni, nessuno strappo. Andiamo avanti su autonomie e lotta agli sprechi”

La conferenza di fine anno del premier

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 28-12-2018 Roma Politica Conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Nella foto Giuseppe Conte, Rocco Casalino Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 28-12-2018 Roma (Italy) Politic End of year Press Conference by Prime Minister Giuseppe Conte In the pic Giuseppe Conte, Rocco Casalino

ROMA – A Palazzo Chigi conferenza stampa di fine anno del premier Giuseppe Conte. Ad aprirla il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna. Il numero uno della categoria ha ricordato l’importanza del fondo per l’editoria che il Parlamento potrebbe tagliare nelle prossime ore. “Auspichiamo un ripensamento”. Verna ha denunciato il caso dell’aumento delle querele temerarie, nei confronti dei giornalisti e chiesto l’apertura di una collaborazione con l’esecutivo. Un dialogo su temi fondamentali per il pluralismo e la qualità dell’informazione, a tutela del diritto di informare e di essere informati. Segnalata anche la necessità di una riforma dell’Ordine e di un rafforzamento della lotta al precariato.

Il premier Conte inizia la sua conferenza parlando di un “cambio di passo della politica italiana” grazie al suo governo. “Ci sono state delle forze politiche che hanno lanciato delle proposte in campagna elettorale, hanno formato un governo, traducendo le promesse in un contratto e poi in un esecutivo che sta cercando di rispettare gli impegni. Stiamo contribuendo a ridurre la frattura tra cittadini e politica di cui soffre il sistema italiano. Il nostro non è il governo delle lobby e dei comitati d’affari. Voglio lanciare un’iniziativa con il nuovo anno per incontrare donne e uomini normali che hanno compiuto dei gesti che possono essere di esempio per tutti”. 

I temi economici

L’inquilino di Palazzo Chigi introduce il tema della manovra economica. “Possiamo fare ancora meglio e cercheremo di farlo nel modo migliore. Il tema della libertà di informazione è molto sentito, ne discuteremo”. Poi Conte consegna una targa all’associazione stampa parlamentare per il centenario della sua fondazione.

Sulle clausole di salvaguardia: “In pochi mesi abbiamo dovuto recuperare molte risorse per evitare l’incremento dell’Iva. Faremo lo stesso nei prossimi anni. E’ fondamentale per tutelare le imprese. Abbiamo una manovra economica che si svilupperà nel senso di una crescita. Abbiamo un poderoso piano di investimenti e puntiamo a una crescita non bassa. Importante è spingere per il taglio degli sprechi. Abbiamo avuto poco tempo, finora. Ci lavoreremo, impiantando una task force che si occupi di questo”.

Sulla riduzione del debito: “E’ sicuramente alto, ma le strutture economiche del nostro Paese sono solidissime e lo rendono decisamente meno spaventoso. Non è possibile che non si realizzi una crescita robusta. Distribuiremo 400 milioni ai piccoli Comuni per poter investire subito. E abbiamo un piano di spesa enorme per mettere in sicurezza il nostro Paese”.

Informazione e politica

Sui ‘colori’ del governo: “L’esecutivo si regge su una perfetta amalgama, non una mescolanza, tra giallo e verde. C’è una perfetta sintonia tra Lega, 5 Stelle e me. Con Salvini e Di Maio posso assicurare che non c’è mai stato un vertice in cui abbiamo avuto una seria litigata. Forse siamo anche un po’ noiosi. Vogliamo semplicemente fare del bene al Paese e così, ragionando, la soluzione migliore si trova sempre. Sarebbe un grave errore interrompere questa esperienza prima di 5 anni, visto che abbiamo messo in campo riforme molto complesse, che hanno bisogno di tempo. Il mio colore? Sono giallorosso perché sono tifoso della Roma. 

Sul pluralismo dell’informazione arriva la domanda di Radio Radicale: “Personalmente sono tra coloro che seguono sempre la rassegna stampa, i dibattiti e gli interventi di Radio Radicale. C’è stato un contenimento del finanziamento, continuerete a beneficiare di 4 milioni, mentre il fondo del Mef si riduce del 50%. E’ un sacrificio richiesto a tutti. Il Movimento 5 Stelle ha sollecitato le imprese editoriali a stare sul mercato. I progetti editoriali devono andare avanti con le proprie gambe, non credo che un’idea come quella che ispira l’azione del Movimento e viene condivisa da me e dalla Lega, sia un attentato alla libertà d’informazione.

C’è il massimo rispetto per questo mondo. Siete stimolati a trovare risorse alternative, c’è tempo per farlo, spero non vi arrechi grosso disagio. Per quanto riguarda le restanti testate, salvaguardiamo i periodici delle minoranze linguistiche, quelli destinati a ipovedenti, quelle diffuse all’estero e che sono espressione di associazione di consumatori. Quelle che vengono intaccate dal contenimento della spesa, cerchiamo di varare un regime transitorio che rende il taglio progressivo. Diamo la possibilità alle imprese di trovare con calma sistemi alternativi di finanziamento”. E ancora: “Ci sarà un tavolo, ci sarò anche io. E sono d’accordo sul fatto che serva un intervento sull’equo compenso e contro le cause temerarie”.

Bruxelles e autonomie

Sul negoziato con Bruxelles e la retromarcia sulla manovra: “L’Ue non ha messo in discussione le proposte che abbiamo lanciato. L’interlocuzione è stata sulla gestione del rapporto deficit-Pil. La manovra è stata scritta in Italia, non a Bruxelles. Quello che ci è stato suggerito è la clausola di congelamento finale. Abbiamo incrementato le tasse? Chiediamo ai giganti del web, alle banche, alle assicurazioni, alle imprese che operano nel mondo del gioco d’azzardo. La pressione generale può aumentare, ma le piccole aziende e i cittadini potranno respirare”.

Su futuro politico e autonomie: “La mia esperienza dura 5 anni e non farò campagna elettorale per le Europee, sono il premier. Stiamo attuando un progetto costituzionale sulle autonomie e ci muoveremo nei limiti di quel binario. Non intendiamo certo che lo Stato trasferisca tutte le sue competenze alle Regioni. Vogliamo realizzare questo progetto in modo efficace, plausibile, facendo in modo che i livelli essenziali di servizi siano garantiti in tutto il Paese. Sono garante della coesione nazionale e eserciterò questo ruolo fino in fondo. Ci siamo dati fino alla metà di febbraio per una riflessione, poi andrò a negoziare con i governatori del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna e finalizzeremo questa intesa. Questo processo si dipanerà secondo un calendario chiaro e preciso”.

Ancora sul fondo per l’editoria, la domanda del Manifesto che denuncia le difficoltà del settore e la disparità di trattamento rispetto ad altri comparti. “Non rivendico con orgoglio la possibile chiusura dei giornali. E’ improprio metterla sul piano dell’opposizione o del sostegno al governo. Saranno valutate soluzioni. Lasciateci adottare le misure del caso e poi ci giudicherete”.

Appalti e riforma costituzionale

Sull’innalzamento della soglia dell’affidamento diretto degli appalti pubblici: “E’ una misura efficace. Siamo già intervenuti sull’anticorruzione e ora c’è bisogno di crescita. Non riusciamo a spendere le risorse europee, così non si cresce. Chi sbaglia pagherà col carcere. Ma noi dobbiamo avere coraggio”.

Sul rimpasto e la riforma costituzionale: “Valuteranno le forze politiche che fanno parte del governo e poi decideremo insieme. Io come Forlani? No, sono Giuseppe Conte. Lascio a voi le valutazioni e le similitudini del caso. Le iniziative di riforma costituzionale vanno promosse in Parlamento, secondo me. Non ritengo che il governo debba intervenire con progetti di questo genere”.

Calcio e Ires

Sulla morte del tifoso dell’Inter e l’episodio di razzismo contro Koulibaly: “E’ molto grave quello che è successo, con il decesso del tifoso. Altrettanto grave è quello che è accaduto al giocatore del Napoli. Io avrei dato un segnale forte, ricorrendo anche a una pausa delle manifestazioni sportive, che sia di riflessione per tutti. Lascio, però, alle autorità competenti che più direttamente seguono questo tema, la valutazione”. 

Conte si è detto molto colpito dal caso dell’omicidio Khashoggi e ha promesso la massima attenzione del governo, poi sulla legittima difesa ha annunciato: “Riusciremo a varare un intervento riformatore equilibrato. Che garantisca l’equilibrio tra il diritto alla vita e la possibilità di difendersi nel proprio spazio. Siamo ben consapevoli che serve grande cautela”.

Sull’Ires: “Ho commesso un errore, devo assumermi la responsabilità. Inizialmente il rincaro mi è sembrato misura plausibile nella concitazione del rush finale per la chiusura della manovra. La riflessione successiva, però, ci ha portato a valutare meglio e d’accordo con Di Maio e Salvini abbiamo pensato che a gennaio correremo ai ripari”.

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