M5S, tensione in Campania. La scissione spaventa Conte

I grillini che rischiano il seggio sperano in Casaleggio-Di Battista

NAPOLI – Giuseppe Conte è pronto a presentare, a inizi maggio, il nuovo statuto e la carta dei valori del Movimento 5 Stelle. Mentre il neo leader pensa a come rilanciare il partito che ha più che dimezzato i suoi voti dal 2018 ad oggi, i parlamentari pensano al proprio futuro lasciandosi aperta ogni possibilità soprattutto adesso che lo strappo con Davide Casaleggio è definitivo ed ufficiale. Il numero uno di Rousseau per parecchi deputati e senatori, anche campani, che temono di non centrare l’obiettivo della ricandidatura e della rielezione rappresenta un’ancora di salvezza. Laddove decidesse di fondare un proprio Movimento con l’appoggio dei fuoriusciti e degli espulsi 5 Stelle, altri tra i grillini in carica potrebbero seguirlo. A maggior ragione se dopo la rottura con il M5S anche Alessandro Di Battista decidesse di ‘mettersi in proprio’, i due insieme potrebbero conquistare la fiducia dei reietti e degli scontenti all’interno e all’esterno dalle istituzioni. In Campania tra gli espulsi potrebbero sostenerlo le senatrici Luisa Angrisani, Vilma Moronese e Virginia La Mura.

A farsi allettare da un addio al M5S contiano in favore di un ritorno alle origini potrebbero esserci consiglieri comunali come Matteo Brambilla o il consigliere regionale Marì Muscarà che da tempo si ritrovano in dissenso con le scelte dei big romani. Ma per deputati e senatori che temono di non riuscire a trovare spazio nelle liste per le Politiche e che comunque non hanno certezza di essere rieletti considerata la diminuzione del numero dei parlamentari, esistono altre opzioni. Alcuni non escludono il passaggio ad altri partiti prima della fine della legislatura in corso e altri sperano di ottenere un ruolo di rilievo all’interno del M5S. E’ tutto in divenire e molto dipenderà dai cambiamenti pensati da Conte di cui i grillini verranno a conoscenza a breve. “Conto di poter presentare all’Assemblea degli iscritti il nuovo Statuto e la Carta dei principi e dei valori all’inizio di maggio nel corso di un grande evento on-line aperto e partecipato – ha spiegato l’ex premier – e di procedere subito dopo alle votazioni dei nuovi documenti fondativi e dei nuovi organi, così da poter concentrare il nostro lavoro, con forza, sui problemi del Paese”.

A far gola a molti campani, soprattutto ai parlamentari su cui pende la spada di Damocle del doppio mandato, sono proprio i nuovi organi di partito. Interessati a guidare il partito sui territori ci sono, per esempio i senatori Mariolina Castellone e Vincenzo Presutto, i deputati Luigi Gallo, Gilda Sportiello. Ad avere ambizioni ‘dirigenziali’ anche la capogruppo in consiglio regionale Valeria Ciarambino. Quello che non è chiaro nell’annuncio di Conte è: di quale piattaforma online si serviranno per il grande evento considerata la rottura con Rousseau? Se lo chiedono in molti, soprattutto tra i sostenitori di Rousseau come Muscarà. “La cosa che mi imbarazza della situazione che si è creata – ha sostenuto – è che se ne faccia una questione di soldi quando basterebbe raddoppiare a tutti la cifra da versare, o si potrebbero usare parte dei 7 milioni e mezzo di euro che ci sono sul conto del M5S. Trovo paradossale, inoltre, che noi che ci siamo sempre schierati accanto agli operai cassaintegrati, facciamo finta di niente sapendo che i nostri compagni, visto il percorso condiviso per tanti anni, andranno in cassa integrazione”. Punto di vista diverso per il senatore Sergio Vaccaro. “A causa dei fuoriusciti non si raggiunge più il budget che era destinato a Rousseau – ha sottolineato – Ma questo è un ostacolo che si potrebbe superare in molti modi. Il punto è che stiamo ricostruendo la nostra forza politica e lo facciamo su basi diverse. Innanzitutto chiarendo i ruoli. Casaleggio, per esempio, spesso è entrato a gamba tesa su questioni politiche che competevano ad altri”.

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