Maddaloni, buche e allagamenti continui sull’Appia: pericolo mortale

Incidenti stradali in continuazione. Lungo questa arteria hanno perso la vita molti giovani. Ma per il sindaco De Filippo questa non è la priorità.

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Il sindaco Andrea De Filippo

Quasi undici chilometri di strada che un tempo era gestita dall’Anas ed oggi è di pertinenza dei Comuni di Santa Maria a Vico e di Maddaloni. E’ la ex strada statale Appia che dalle porte di Maddaloni, dopo il ponte dell’Autostrada, giunge fino alla fine del territorio di Santa Maria a Vico. Una delle strade con maggiore percorrenza di veicoli dell’intera provincia di Caserta. Passò ai Comuni nel 2000 con un provvedimento che fu formalizzato due anni prima, nel 1998. Se prima dunque la gestione e la manutenzione era a carico dell’Anas da 25 anni è a carico dei Comuni.

Enti locali che hanno fatto scelte diverse per la manutenzione dell’arteria che in un tratto, quello di Maddaloni, è letteralmente a pezzi, senza manutenzione ordinaria. Non solo l’asfalto è abbandonato a se stesso; in alcuni tratti nelle canalette laterali realizzate dall’Anas sono cresciuti degli alberi. Risultato: auto, moto ma anche mezzi pesanti riportano sovente danni a pneumatici, cerchi e ammortizzatori.
Per non parlare delle morti per incidente stradale avvenute in quel tratto di strada con una frequenza eccezionale, ma che evidentemente non rientrano tra le priorità del sindaco Andrea De Filippo.

Quando va peggio, si verificano anche degli scontri. Soprattutto dovuti alla necessità di evitare qualche buca che porta gli automobilisti a deviare pericolosamente anche sull’altra corsia. Il che aumenta la probabilità di scontrarsi con i veicoli che procedono in direzione opposta. E’ quanto avvenuto l’altro ieri dopo la pioggia. Sette chilometri d’inferno per chi la percorre. Lo scenario cambia radicalmente quando si entra nel tratto di competenza del comune di Santa Maria a Vico. Meno di 4 chilometri di una strada tenuta perfettamente, con manutenzione e asfalto che periodicamente viene rinnovato. “Fino al 2020 spendevamo ogni anno 150mila euro di fondi comunali per porre rimedio periodicamente ai problemi di asfalto” afferma il sindaco di Santa Maria a Vico Andrea Pirozzi (nella foto).

“Poi abbiamo ricevuto un finanziamento regionale da tre milioni e l’abbiamo rifatta completamente. Siamo in provincia forse il Comune che più investe sulle strade. Tenerle in ordine costa ma evita problemi legati a risarcimenti danni e procedimenti penali dovuti ad incidenti” aggiunge Pirozzi. Nessun investimento da parte del Comune di Maddaloni, che aspetta interventi esterni mentre i cittadini sono letteralmente imbestialiti.

“Appena riceveremo il finanziamento regionale che abbiamo chiesto per la riammagliatura della strada la rifaremo più bella di quella di Santa Maria a Vico” afferma il sindaco di Maddaloni De Filippo, trovando il tempo anche di fare ironia. “Questa è una strada percorsa ogni giorni da 42mila veicoli. Quando nel 2000 passò al Comune con l’allora commissario prefettizio fu un errore. Il Comune non può disporre di una somma adeguata per rifarla con fondi propri” aggiunge. Poi continua: “Per il momento possiamo solo provvedere a tappare i buchi”.

Il problema in realtà è che nemmeno a tappare i buchi si provvede, viste le condizioni in cui periodicamente il tratto di strada si trova. Sul caso dell’ex strada statale Appia in prefettura fu istituito un tavolo istituzionale. Si cristallizzò in primis che la responsabilità dei tratti di strada in questione è dei due comuni mentre per il restante tratto è dell’Anas (di Arienzo, Arpaia e altri comuni beneventani).

Anche in quella sede il sindaco di Maddaloni ribadì la sua posizione: il Comune di Maddaloni non investirà fondi propri per rifare la strada anche solo con una scarificazione di 2 centimetri per ogni anno prima di ricevere il finanziamento. Motivo addotto da De Filippo, sindaco di un Comune con bilancio annuo di decine di milioni di euro: mancano i fondi, ossia 2-300mila euro.

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