MILANO – Applicavano tassi usurai con interessi del 120% i due fratelli Maira per i quali oggi sono stati disposti i sequestri di beni per un ammontare di 400mila euro.
Il dato è emerso dalle indagini, suffragate da dichiarazioni di alcune vittime. Per i reati di usura, i due hanno già subito condanne con giudizio abbreviato, rispettivamente 4 anni di reclusione Antonio Maira e 5 anni di reclusione Giuseppe Maira. Ma già negli anni 2004–2009 entrambi si erano resi responsabili di analoghi delitti per i quali furono rinviati a giudizio, non a caso l’operazione fu chiamata ‘Cappio’.
Terminate le indagini, conclusesi con i fermi, si è costituito uno specifico nucleo nella Divisione Anticrimine della questura, e i poliziotti hanno analizzato i flussi finanziari dei due indagati fin dai primi anni 2000, rilevando nette sperequazioni tra le esigue somme di denaro di provenienza lecita e gli investimenti immobiliari e mobiliari, individuando abitazioni e negozi tra Canicattì e Caltanissetta, che sono stati il reimpiego di capitali illeciti, oltre a rapporti bancari in diversi istituti di credito.
(LaPresse)