Palermo (LaPresse) – I militari del nucleo speciale di polizia valutaria di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali in carcere. E’ stata emessa dal gip di Caltanissetta su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Nei confronti di 3 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita e di trasferimento fraudolento di valori. Con l’aggravante di aver commesso tali fatti al fine di agevolare l’attività di Cosa Nostra, con i clan Brancaccio e Borgo Vecchio.
Avrebbero investito cospicue quantità di denaro in attività imprenditoriali nel settore dei rifiuti
Gli accertamenti esperiti dai militari della guardia di finanza, arrivano a seguito della trasmissione del fascicolo alla procura di Caltanissetta. In relazione alle responsabilità di un vice procuratore onorario (indagato ma non destinatario di provvedimenti restrittivi). Hanno consentito di appurare che i tre, ritenuti appartenenti alle famiglie mafiose palermitane di Brancaccio e Borgo Vecchio, avrebbero investito cospicue quantità di denaro in attività imprenditoriali nel settore dei rifiuti. Di cui sono risultati essere anche i gestori di fatto, sebbene non abbiano mai ricoperto formalmente alcuna carica sociale, né siano mai stati possessori di quote azionarie. Dalla ricerca delle risorse finanziare dei tre è emerso che avrebbero sovvenzionato le attività imprenditoriali tramite proventi di attività delittuosa. Fondamentali per le indagini, segnalazioni di operazioni sospette riguardanti specifiche anomalie finanziarie.