PALERMO – L’indagine della Dda di Palermo che ha portato alle quindici misure cautelari eseguite questa mattina dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo ha documentato come la famiglia mafiosa di Borgo Vecchio avesse il pieno controllo del comitato organizzatore della annuale festa in onore della patrona del quartiere “Madre Sant’Anna” nel mese di luglio. Sino a luglio 2015, il “comitato” era guidato dai fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo arrestati nel dicembre dello stesso anno nell’ambito dell’operazione “Panta Rei”, perché considerati i boss della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio.
Negli anni successivi l’organizzazione della festa è rimasta nelle mani della famiglia guidata dal boss reggente Angelo Monti. Compresa quella del luglio 2019 completamente “appaltata” a impresari e ditte vicine al clan. I mafiosi, infatti, sceglievano e ingaggiavano i cantanti e, attraverso le cosiddette “riffe” settimanali, raccoglievano le somme di denaro tra i commercianti del quartiere. Tali somme venivano impiegate, oltre che per l’organizzazione della festa e l’ingaggio dei cantanti, anche per rimpinguare la cassa della famiglia mafiosa ed essere, in tal modo, utilizzate per il sostentamento dei carcerati e per la gestione di ulteriori traffici illeciti.
Organizzatore dell’evento per conto dei boss era Salvatore Buongiorno, l’unico destinatario della misura di custodia cautelare in carcere e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Buongiorno, agente di numerosi cantanti neomelodici, ingaggiava i cantanti scelti dai boss e imponeva ai commercianti del quartiere di sponsorizzare le manifestazioni. In cambio aveva l’assicurazione da parte dei clan di lavorare in regime di monopolio.