MILANO – I carabinieri del Ros hanno arrestato 17 persone per associazione mafiosa, omicidio, estorsione e traffico di droga.
L’operazione è stata soprannominata ‘Gallodoro’
Gli indagati sono considerati affiliati o contigui al mandamento di Mussomeli e del cosiddetto ‘Vallone’, un’area lunga 22 chilometri nell’hinterland di Caltanissetta, dove i paesi, isolati tra loro, sono intervallati da muretti a secco e antichi villaggi in pietra.
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha permesso di fare luce anche sull’omicidio di Gaetano Falcone, avvenuto a Montedoro il 13 giugno del 1998.
Vent’anni dopo, il presunto mandante ha un nome
Secondo gli investigatori a volere morto Falcone sarebbe stato Domenico Vaccaro, 64enne di Campofranco, in una guerra interna. Per i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Maurizio Bonaccorso, con questa ‘ammazzatina’ il boss, già condannato a 416 bis, pensava di vendicare la morte del fratello Lorenzo e di Calogero Carrubba. Al tempo Falcone era infatti espressione della provincia mafiosa di Caltanissetta e Vaccaro rischiava il posto.
L’operazione ha svelato anche un traffico di stupefacenti
Le famiglie messe alla sbarra sono quelle dei Campofranco, Montedoro, Sarradifalco e Bompensiere, tutte ricadenti nel mandamento di Mussomeli. Tra questi ci sono Claudio Rino Di Leo, 57 anni di Campofranco, già in carcere per associazione mafiosa, e Angelo Schillaci e Antonino Tusa, di 56 e 50 anni, detenuti per omicidio.
Determinante per lo sviluppo dell’indagine è stata la collaborazione con la giustizia di Maurizio Carruba, uomo d’onore e già rapprensentante della famiglia di Campofranco, arrestato nell’aprile 2011 a seguito dell’operazione del Ros ‘Grande Vallone’.
(LaPresse)