SAN CIPRIANO D’AVERSA (an) – Sconto di pena negato al boss Enrico Martinelli. Attraverso i suoi legali, aveva presentato ricorso in Cassazione per annullare l’ordinanza del Tribunale di Napoli con cui gli era stato negato il riconoscimento della continuazione tra sentenze di condanna già irrevocabile. Nel dettaglio, chiedeva che fossero ‘unite’ quella riguardante il primo reato di associazione mafiosa con il verdetto relativo all’omicidio di Antonio Bamundo.
Lo scenario
I giudici, chiarendo che tale delitto è da ritenersi “un fatto contingente”, dettato dalla circostanza che la vittima era un informatore della Dia. Chiariamo: il clan a cui era legato Martinelli non poteva prevedere di dover ‘eliminare’ Bamundo sin dall’ingresso del ricorrente nella cosca. “I reati – ha proseguito la Cassazione, rifacendosi a quanto stabilito dal Tribunale – sembrano riconducibili ad autonome risoluzioni criminali ed espressione di una pervicace volontà criminale non meritevole dell’applicazione di istituti di favore”. Ricostruzione che ha spinto la Cassazione a ritenere inammissibile il ricorso presentato da Martinelli. La decisione degli Ermellini è datata inizio giugno, le motivazioni sono state pubblicate la scorsa settimana.
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