PALERMO – La guardia di finanza di Palermo ha eseguito questa notte cinque misure cautelari nei confronti di titolari di negozi che commerciano oro vicini alle famiglie mafiose del mandamento palermitano di Porta Nuova. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri guidati dal pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto della Dda Paolo Guido, gli indagati nella loro attività di compro oro a Palermo favorivano il riciclaggio di denaro e preziosi frutto di attività illecite dei boss. Il gip ha disposto tre misure di detenzione cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari. Per i cinque l’accusa a vario titolo è di concorso esterno in associazione mafiosa.
Sequestri per un totale di oltre cinque milioni di euro. Questo il bilancio dell’operazione della guardia di finanza a Palermo che ha portato all’esecuzione di cinque misure cautelari. Questa mattina i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria, in collaborazione con il comando provinciale di Palermo, hanno arrestato e portato in carcere tre titolari di compro oro, mentre altri due sono stati messi ai domiciliari. Per i cinque a vario titolo oltre al reato di concorso esterno in associazione di stampo mafioso viene contestata l’ipotesi di reato di riciclaggio, ricettazione ed estorsione aggravati. I finanzieri hanno messo i sigilli a cinque imprese operanti nel settore del commercio dell’oro, nonché di somme di denaro, oro, disponibilità finanziarie, beni mobili registrati, immobili e aziende nella disponibilità di 27 indagati, fino alla concorrenza di circa 5 milioni di euro.
(LaPresse)