Palermo – Maxi blitz dei carabinieri del comando provinciale di Palermo nei confronti della famiglia mafiosa di Torretta, appartenente al mandamento di Passo di Rigano. Questa mattina i militari hanno eseguito undici misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Palermo su richiesta del procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Salvatore De Luca.
Nove indagati sono stati arrestati e portati in carcere, uno è agli arresti domiciliari e un altro ha l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Per tutti i reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere di tipo mafioso, detenzione di stupefacenti, favoreggiamento personale e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo ha confermato che la famiglia di Torretta continua ad essere la testa di ponte fra le famiglie palermitane e quelle newyorkesi, in modo particolare con quella dei Gambino.
Gli arresti di oggi hanno disarticolato il mandamento di Passo di Rigano che era tornato in affari con la mafia Usa. Le indagini infatti restituiscono una rinnovata vitalità della famiglia mafiosa di Torretta che, forte dei suoi legami con gli affiliati americani e della ritrovata autorevolezza dei vertici del mandamento, puntava a ritornare ai fasti del passato, a riprendersi il ruolo di mandamento di collegamento con le potenti famiglie oltreoceano.
Fra gli arrestati nel blitz di questa mattina dei carabinieri del nucleo investigativo di Palermo contro i mafiosi della famiglia di Torretta nel palermitano, c’è anche Lorenzo Di Maggio, il mafioso scarcerato nel 2017 e sottoposto a sorveglianza speciale e obbligo di dimora nel comune di Carini in provincia di Palermo, che il pentito Antonino Pipitone ha messo a verbale essere il collettore dei pizzini in arrivo e destinati al superlatitante Matteo Messina Denaro. Pizzini che venivano recapitati o nella sua sede di lavoro all’Amat (l’azienda di trasporto pubblico di Palermo) o a casa della madre.