Tragedia in Indonesia. Prima il terremoto, poi lo tsunami: quasi 400 morti

Onde alte svariati metri si sono abbattute contro l'isola di Sulawesi, polemiche per l'allarme 'rientrato' poco dopo il sisma.

LaPresse-Xinhua/Junaidi

GIACARTA – Un potente scossa di terremoto di magnitudo 7,5 ha messo in ginocchio l’Indonesia. Il sisma ha scatenato uno tsunami che si è abbattuto sulle coste locali. Il bilancio dei morti dell’isola di Sulawesi è salito ad almeno 384 persone.

I danni provocati dalle onde

Onde alte vari metri si sono abbattute sulle coste dell’isola di Sulawesi. Spazzate via molte case sulla riva delle cittadine di Palu e Donggala mentre la gente, nel panico, fuggiva.

I primi video amatoriali dei testimoni, mostrano immagini di un’onda e di un muro d’acqua che si abbattono sulle coste, distruggendo ogni cosa sul cammino. Immagini che riportano alla memoria la tragedia del 26 dicembre del 2004 quando un tremendo tsunami sconvolse l’intero sudest asiatico facendo almeno 230 mila vittime.

L’allarme tsunami era addirittura stato annullato

La tragedia che si è abbattuta sull’Indonesia non mancherà di scatenare polemiche. L’allarme tsunami, diramato dopo il sisma, era stato infatti tolto dalle autorità mezz’ora dopo. Il maremoto è seguito alla seconda scossa di terremoto. Prima ce ne era stata un’altra, sempre forte ma di minore intensità. Con una magnitudo di 6,1 aveva già provocato un morto e almeno una decina di feriti.

La scossa successiva, alle 18.02 locali e a soli 10 chilometri di profondità, è stata in confronto devastante. La Protezione civile indonesiana segnala una grande quantità di case crollate. Danni estesi anche a un centro commerciale della capitale provinciale di Palu, 78 chilometri più a sud, dove vivono oltre 350mile persone. Il sisma è stato avvertito in un’area ancora più estesa, fino alla parte indonesiana dell’isola del Borneo. Ma la distruzione causata dal secondo terremoto potrebbe essere inferiore a quella dell’onda d’acqua che si è abbattuta poco dopo a Palu, il punto più meridionale di uno stretto golfo.

Un filmato mostra l’acqua spazzare via una prima linea di abitazioni

Il momento dell’impatto della massa d’acqua è stato ripreso da un residente con un telefonino. Altre persone eramo infatti al riparo all’ultimo piano del centro commerciale Palu Grand Mall, sul litorale. Nel filmato si vede l’acqua spazzare una prima linea di abitazioni, per poi penetrare violentemente all’interno della città per centinaia di metri. Le onde hanno avvolto palazzi e strutture già danneggiate dal sisma. In un altro filmato, ripreso da una nave, si vedono decine di case di legno galleggiare sull’acqua. Per la Protezione civile, anche la città di Donggala è stata colpita dallo tsunami, ma non sono stati forniti dettagli sul bilancio delle vittime.

Buio e linee telefoniche guaste complicano contatti e soccorsi

“Ci sono notizie di numerosi edifici crollati per colpa del terremoto”, hanno fatto sapere le autorità locali. Il buio e l’interruzione delle linee di telecomunicazione, tuttavia, rendono impossibile stime più precise e rallentano i soccorsi fino a domattina. Anche l’aeroporto di Palu, danneggiato dal sisma, verrà riaperto solo domani in serata. Molte persone avevano già lasciato le proprie case nonostante l’inspiegabile rientro dell’allarme tsunami lanciato poco prima dall’Agenzia nazionale di meteorologia, climatologia e geofisica.

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