MILANO (LaPresse) – Mago di Oz per l’integrazione, a Catania l’evento con i bimbi migranti. Più di cinquanta bambini catanesi, provenienti dai quartieri più a rischio della città e altrettanti minori migranti arrivati a Catania negli ultimi anni. Ed hanno calcato il palcoscenico di Cooperativa Prospettiva, portando in scena, giovedì 19 luglio, una riscrittura de ‘Il Mago di Oz’. Lo spettacolo è il frutto di un anno di lavoro all’interno dei laboratori gratuiti offerti quotidianamente dal centro di aggregazione ‘Il Crogiolo’ di San Giovanni Galermo, nei locali di Cooperativa Prospettiva.
Le dichiarazioni dell’educatore
Gli operatori insieme a bimbi e ragazzi, dai 5 ai 18 anni, hanno dato vita ad un lavoro che ha riunito le attività svolte nel corso dei laboratori di musica, arti grafiche, danza, teatro, ceramica, ma anche calcio, pallavolo e basket. “Abbiamo scelto quest’anno di dedicarci a ‘favole surreali’ con il tema del ‘sogno’ e con protagonisti i bambini, per descrivere proprio i desideri e le aspirazioni dei più piccoli”, racconta Marco Pisano, educatore di Cooperativa Prospettiva e responsabile del laboratorio di teatro.
Il Mago di Oz è una storia di fratellanza
Il ‘Mago di Oz’ è una storia di fratellanza, che unisce grandi e piccoli e per noi rappresenta il paradigma dell’accoglienza. Sul percorso di ognuno di noi ci sarà sempre chi chiede aiuto e chi è disposto ad aiutarci. Solo insieme si raggiungono i sogni e il nostro ‘Mago di Oz’ vuole ricordarci questo”.
Maiorca: “Valorizzare le differenze”
“Il principio che teniamo costantemente in considerazione – spiega Elisa Maiorca, coordinatrice del centro di aggregazione ‘Il Crogiolo’ – è valorizzare le differenze e armonizzarle nel lavoro di gruppo, permettendo anche ai più deboli di partecipare alle nostre attività.
L’obiettivo è l’integrazione
L’obiettivo è sempre l’integrazione, concetto che abbiamo deciso di riportare anche nello spettacolo di fine anno. Abbiamo messo insieme tutti i laboratori annuali in un unico grande lavoro. Riuscendo a coinvolgere anche i bambini più timidi e più piccoli, che hanno lavorato dietro le quinte, preparando costumi e scenografie. Questo rispecchia appieno il nostro metodo di lavoro, coinvolgere tutti, favorire le relazioni ed esaltare le diversità”.