MILANO (LaPresse) – Il primo ministro di Malta, Joseph Muscat, sua moglie e i membri della sua famiglia sono stati scagionati dalle accuse per il caso Egrant. Lo ha comunicato la procura maltese all’esito delle indagini scaturite delle rivelazioni della giornalista Daphne Caruana Galizia. Il comunicato degli inquirenti conclude che non è stata trovata nessuna partecipazione nella società Egrant (legata allo scandalo Panama Papers) appartenente a Muscat o ai suoi familiari.
Le accuse rivolte al premier Muscat
Inoltre non è stato accertato che i Muscat, il capo dello staff Keith Schembri, il ministro Konrad Mizzi e l’ex commissario Ue John Dalli “fossero coinvolti in corruzione o riciclaggio di denaro o transazioni finanziarie sospette” dai conti di persone politicamente esposte dell’Azerbaigian. Usando il sistema bancario Pilatus, come sostenuto da Caruana Galizia.
Documenti falsificati
Dalle indagini infine è emerso che le firme sui documenti portati a sostegno delle accuse erano state falsificate. “Nessuna prova collega me e mia moglie a Egrant, nessun fatto è stato provato riguardo alle accuse su di noi. Questa era la più grande menzogna nella storia politica maltese”. Lo ha dichiarato Muscat commentando la notizia. “È stata certificata da un magistrato che non è stato scelto da me. Che gode della fiducia di tutti e che ha dimostrato i fatti nei minimi dettagli. I documenti sono stati falsificati, comprese le firme, per essere usati come prove contro di noi”, ha concluso il premier maltese.