Milano (LaPresse) – Allarme speculazione sui prezzi del legno alla segheria, crollati di oltre il 30% dopo l’ultima ondata di maltempo che ha raso al suolo 14 milioni di alberi fra Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Federforeste. Ai danni ambientali provocati dal vento che ha abbattuto le piante si aggiungono quelli economici. Con effetti sul piano occupazionale e il rischio spopolamento nelle aree di montagna. “Il disastro – denuncia Coldiretti – sta attirando le attenzioni degli speculatori con le piante abbattute entrate nel mirino delle segherie austriache”.
L’intero mercato del legno lungo l’arco alpino in Italia e oltre confine è sotto pressione. Con prezzi al ribasso in alcuni casi anche dimezzati e il rischio di un tracollo del valore per tutte le tipologie di legname, da costruzione, da ardere, da biomassa, da carta e da mobilio. A causa della presenza di milioni di metri cubi di tronchi abbattuti dal maltempo in Italia, ai quali si aggiungono quelli danneggiati in territorio austriaco. Intanto nelle regioni italiane colpite si sta facendo largo l’idea di non piantare nuovi alberi su tutta la superficie a bosco distrutta. Ma gestire i territori forestali con un piano che garantisca l’ambiente e il rifornimento della filiera sulla base delle quantità di legno che realmente sono necessarie- Oltre a ripiantare varietà autoctone, come il larice, che meglio resistano alla violenza di eventi climatici sempre più estremi.
L’industria italiana è la prima in Europa, ma con legname che arriva da altri Paesi vicini come Austria, Francia, Svizzera e Germania
L’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento. Per un importo di 4 miliardi nel 2017 e un incremento del 5% nei primi sette mesi. “Occorre creare le condizioni per trasformare una tragedia in grandi opportunità. Per la ripresa di un Paese che ha fatto della sostenibilità ambientale un valore aggiunto del Made in Italy – sottolinea il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
I boschi italiani, se valorizzati attivamente con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare non solo il serbatoio naturale di assorbimento del carbonio. Ma anche un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo a esso collegato. Garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna”. Un settore che può creare 35mila nuovi posti di lavoro, su un bacino boschivo che in Italia copre un’area di 10,9 milioni di ettari.