MILANO (LaPresse) – Emergenza in Veneto dopo il nubifragio che sabato si è abbattuto su Verona, la Valpolicella e una decina di comuni della provincia. Il presidente della Regione Luca Zaia ha firmato domenica mattina lo stato di crisi. E annunciato la richiesta al governo di “una attenzione particolare a cittadini e imprese”. Sono quasi 300 le richieste di intervento arrivate alla protezione civile e ai vigili del fuoco.
Stato di crisi in Veneto
In alcune fasce del territorio scaligero sono precipitati fino a 170 millimetri di pioggia in due ore, ingrossando pericolosamente i corsi d’acqua. Le squadre SAF (Speleo Alpini Fluviali) hanno tratto in salvo diversi automobilisti rimasti bloccati nelle strade allagate. Le squadre di volontari sono impegnate nei prosciugamenti di scantinati, rimesse e taverne. Tra i comuni più colpiti Negrar in Valpolicella, la zona nord di Verona, Monteforte d’Alpone, Zevio, San Martino Buonalbergo, Bovolone.
“Rivolgo un grande ringraziamento a tutti i volontari della protezione civile, che da stanotte si stanno alternando con grande generosità – dichiara l’assessore Bottacin -. Adesso pensiamo a chiudere l’emergenza e a porre in salvo persone e cose e continuiamo a monitorare la situazione. In stretto contatto con tutti gli enti locali interessanti. Nei prossimi giorni faremo un esame ancora più approfondito dei danni e delle situazioni di criticità. Anche attraverso sorvoli con l’elicottero per verificare la sussistenza di interventi franosi”.
L’impegno della protezione civile per fronteggiare la crisi
L’assessore regionale alla Protezione civile ha reso noto che sono state impegnate 41 squadre di volontari di associazioni veronesi, con 164 uomini al lavoro. Da domenica mattina sono attive 31 squadre provenienti dalle province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo, che impegnano 124 volontari.
Nella frazione di Parona e nelle zone del confinante comune di Negrar sono avvenuti allagamenti, dovuti a un rigurgito dei torrenti Avesa e Negrar e del Progno di Parona e relativi affluenti, risolti grazie all’intervento dei vigili del fuoco attorno alle 2 di domenica mattina. Restano però depositi di fango e detriti. Nei comuni di Cazzano di Tramigna e Soave, il torrente Tramigna ha risentito di una improvvisa ondata che ha provocato livelli idrometrici preoccupanti.
L’allarme della Coldiretti: in pericolo la vendemmia
Allarme per la vendemmia, il cui inizio era previsto per il 10 settembre. “Il maltempo – sottolinea la Coldiretti – si è abbattuto in una fase stagionale particolarmente delicata con l’uva pronta per la vendemmia. Se la grandine è l’evento più drammatico per i danni irreversibili che provoca a frutta e grappoli a preoccupare è anche l’eccesso di acqua che rischia di far scoppiare gli acini”. Resta il timore di nuove precipitazione, anche con raffiche di vento e forti grandinate: la protezione civile del Veneto ha dichiarato lo stato di attenzione (allerta ‘gialla’).