Manfredi vuole la Campania, asse anti-De Luca con Cesaro

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: Gaetano Manfredi

NAPOLI (Francesco Foco) Come suona ‘Manfredi 2025’? Se lo stanno chiedendo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, suo fratello consigliere regionale Massimiliano e addirittura Armando Cesaro. Facciamo un passo indietro. L’ex rettore è sindaco del capoluogo da poco più di sei mesi ed è già in difficoltà. Napoli è dissestata, i problemi sono tanti e il ruolo è molto politico. Troppo per chi è abituato ad altri ambienti. Dalla sua, però, ha la capacità di federare un po’ tutti, dal centrosinistra classico al Movimento 5 Stelle passando per i civici e appunto gli ex berlusconiani. Il cerchio magico manfrediano ha già messo una cerchietto rosso attorno a Palazzo Santa Lucia, vero obiettivo. Chiaramente, uno scenario che si scontra con le ambizioni del governatore in carica Vincenzo De Luca, che mira al terzo mandato. Non è un caso che la luna di miele tra i due sia già finita. E anzi litigano parecchio. Sui finanziamento al Teatro San Carlo, sulla gestione dei trasporti in Anm, su alcune questioni del Pnrr.

L’ultimo scontro è tutto politico e riguarda la Città Metropolitana di Napoli. Dove lo Sceriffo vorrebbe imporre il direttore generale, mentre Manfredi va verso la nomina di Marco Di Lello. Fatta questa necessaria premessa, proiettiamoci sul futuro. I Manfredi’s brother sanno benissimo che prendersi Napoli e soprattutto la sua provincia vuol dire ipotecare un’eventuale campagna elettorale per la Campania. Il sindaco sta garantendo un po’ tutti i partiti della sua coalizione, anche le liste civiche in grado di strutturare contenitori su territori più ampi. Non è un caso, ad esempio, che tiene molto a garantire assessorati di municipalità a ogni suo alleato, comprese le due liste che non hanno raggiunto il seggio a Napoli. In parallelo, sta strutturando una rete in provincia tramite la Città Metropolitana. Ha distribuito le deleghe a ben 17 consiglieri, tanti i sindaci. A garantito la vicepresidenza al primo cittadino di Cardito, Giuseppe Cirillo. Fedelissimo di Mario Casillo, con cui si tenta un riavvicinamento. Il fratello Massimiliano, invece, lavora alle liste per le prossime Amministrative. Insomma, mettere uno dopo l’altro in fila un esercito di sindaci, consiglieri comunali e liste per questo appuntamento. Non cedere più al pressing deluchiano. E, anzi, inserirsi nelle fragilità del sistema di potere dello Sceriffo. Giocando di sponda con il Nazareno, sempre bersaglio delle intemerate del governatore. In questa partita rientra anche Cesaro. Lui è in grado di traghettare spezzoni forzisti (e non solo) con Manfredi, come già fatto a Napoli con Stanislao Lanzotti e con la candidatura di Antonio Caiazzo. Ed ha anche riferimenti nel Casertano, soprattutto nell’area di Aversa, e ottimi rapporti con Giorgio Magliocca che per ora è deluchiano ma domani chissà. Il derby Manfredi-De Luca è già iniziato, accomunato dalla capacità di entrambi di penetrare in ambienti di centrodestra.  Basti pensare che il maestro del sindaco, attuale assessore, è stato in giunta con Stefano Caldoro: Edoardo Cosenza. Il Pd, dal canto suo, non disdegnerebbe di liberarsi dell’egemonia salernitana di De Luca. E se lui ha smesso di parlare di “terzo mandato” una ragione ci sarà. Fuoco alle polveri. 

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