Mangrovie, tesoro raro da tutelare

Foto © LaPresse -Silvio Fiore

NAPOLI – Crescono tra cielo, terra ed acqua, collegando gli elementi in uno straordinario equilibrio naturale. Ieri il pianeta ha celebrato la Giornata internazionale per la conservazione dell’ecosistema delle Mangrovie, un’iniziativa approvata dalla Conferenza Generale dell’Unesco nel 2015, che ricorre ogni anno il 26 luglio. Il suo scopo è aumentare la consapevolezza dell’importanza delle mangrovie come “ecosistema unico, speciale e vulnerabile”, promuovendo soluzioni per la loro gestione, conservazione e utilizzo sostenibile. Le mangrovie costituiscono ecosistemi rari, spettacolari e prolifici che si trovano al confine tra terra e mare. Questi habitat straordinari contribuiscono al benessere, alla sicurezza alimentare e alla protezione delle comunità costiere in tutto il mondo (sono presenti in 123 nazioni). Sostengono una ricca biodiversità e forniscono un prezioso habitat per pesci, crostacei e moltissimi altri animali. Le mangrovie agiscono anche come forma di difesa costiera naturale contro tempeste, tsunami, innalzamento del livello del mare ed erosione. I loro suoli sono efficaci bacini di assorbimento di carbonio, riuscendo ad assimilarne grandi quantità.

Cosa sono

La mangrovia è una formazione vegetale (o forestale) costituita da piante prevalentemente legnose, che si sviluppa sui litorali bassi delle coste marine tropicali, in particolare nella fascia periodicamente sommersa dalla marea. Il Wwf considera la mangrovia come un bioma, una delle quattordici maggiori tipologie di habitat in cui viene suddiviso il globo terracqueo. Le mangrovie (o “foreste a mangrovia”) sono normalmente costituite da quattro fasce parallele alla linea di costa: la prima è formata da piante quasi perennemente sommerse; la seconda viene invasa regolarmente dall’alta marea, la terza è formata da arbusteti e viene sommersa solo dalle alte maree maggiori, la quarta, infine, formata da specie arbustive e arboree e non viene mai sommersa e ha un suolo con minore contenuto salino. Non sempre, però, le ultime due fasce sono presenti.

Habitat a rischio

Le mangrovie stanno scomparendo da tre a cinque volte più velocemente rispetto alle perdite forestali globali complessive, con gravi impatti ecologici e socioeconomici. Le stime attuali indicano che la copertura delle mangrovie si è dimezzata negli ultimi 40 anni e che tra il 1980 e il 2005 alcuni Paesi ne hanno perso più del 40%, a causa dello sviluppo costiero. L’Unesco è impegnata da anni nel supportare la conservazione delle mangrovie, promuovendo allo stesso tempo lo sviluppo sostenibile delle comunità locali a esse collegate. La loro inclusione nelle Riserve della Biosfera, nei Siti del Patrimonio Mondiale e nei Geoparchi Globali dell’Unesco contribuisce a migliorarne la conoscenza, la gestione e la conservazione in tutto il mondo.

Mitigazione del clima

Le mangrovie svolgono un ruolo fondamentale nella mitigazione del clima. Sono dei veri e propri pozzi di carbonio, poiché riescono a sequestrarne grossi quantitativi dal suolo, dalle foglie, dai rami e dalle radici. Un solo ettaro di mangrovie può immagazzinare 3.754 tonnellate di carbonio, ovvero l’equivalente dell’eliminazione dalla strada di 2.650 auto in un anno. Gli esperti stimano che le emissioni di carbonio dovute alla deforestazione delle mangrovie rappresentano il 10% delle emissioni da deforestazione su scala globale, nonostante questi ecosistemi rappresentino solo lo 0,7% della copertura di suolo. Queste zone umide sono ricche di biodiversità, forniscono un prezioso habitat per animali, pesci ed insetti e aiutano la sicurezza alimentare di molte zone costiere. Infine le mangrovie sono efficaci anche nella lotta agli eventi estremi. Svolgono un ruolo importante nel ridurre la vulnerabilità ai pericolo naturali ed aumentano la resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici. Una sola “fascia” di mangrovie, lunga 500 metri, è in grado di ridurre l’altezza delle onde dal 50 al 99%.
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