Manovra, Cottarelli: “Spending review modesta. Quota 100? La frittata è fatta”

"Modesta" l'azione di revisione della spesa in manovra

Foto Fabio Cimaglia/ LaPresse

ROMA – Manovra, Cottarelli: “Spending review modesta. Quota 100? La frittata è fatta”. “Modesta” l’azione di revisione della spesa in manovra: “La sostanza è che si è trovato solo 1,8 miliardi quando anche negli altri anni senza fare tanto si riuscivano a trovare 4-5 miliardi. E c’è questa area di incertezza di questi 7,5 miliardi che dovrebbero essere recuperati dalla lotta all’evasione. Io credo l’evasione fiscale sia una questione che va presa seriamente e che bisogna essere ambiziosi nelle misure ma prudenti nei risultati perché non è facile calcolare quanto si recupera”. Così Carlo Cottarelli a Circo Massimo, su Radio Capital.

Le dichiarazioni dell’economista

“Posso incentivare l’uso di carte di credito, e io stesso l’ho detto più volte. Ma non è che se uso la carta di credito sono sicuro che su quella transazione verranno pagate le tasse”. È una manovra elettorale? “Da quel punto di vista c’è sempre un’elezione, potrebbero essere tutte manovre elettorali”, dice Cottarelli. “Credo ci fosse la convinzione del governo che di più non si poteva fare, perché l’economia ha bisogno di un sostegno… il problema è che abbiamo sempre bisogno di un sostegno”.

“Se l’economia non cresce non è perché lo Stato non dà abbastanza soldi ma per problemi di produttività che non cresce. E il fatto che il debito pubblico è così alto crea incertezza e non aiuta le imprese a fare investimenti. Bisognerebbe fare delle riforme, eliminare il peso della burocrazia, far funzionare la giustizia civile, riparare le buche nelle strade… sono cose che impediscono al settore privato di crescere”. Quota 100 va abolita? “Purtroppo lì la frittata era già stata fatta. Quello che si risparmiava per il 2020 bloccando quota 100 era molto poco, per risparmiare bisognava richiamare a lavoro i pensionati e questo è chiaramente impossibile. Purtroppo il grosso della spesa era già stato avviato”, conclude l’economista.

(LaPresse)

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