Manovra, Di Maio contro Draghi. Salvini: non torniamo indietro

Il vicepremier Di Maio attacca il governatore della Bce Mario Draghi per le preoccupazioni espresse sulla manovra finanziaria. Sulla stessa linea Salvini, mentre Boccia del Pd mette in guardia da comportamenti che sono un rischio per i piccoli risparmiatori

Ixinhua/Luo Huanhuan in foto Mario Draghi

ROMA – Duro attacco del vicepremier Luigi Di Maio sui dubbi espressi sulla manovra dal presidente della Banca centrale europoea Mario Draghi. Secondo Di Maio “siamo in un momento in cui bisogna rifare l’Italia e mi meraviglia che un italiano, che è stato anche un punto di riferimento per anni a capo della Bce, si metta ad avvelenare il clima ulteriormente”. Le dichiaraizoni del ministro sono state rilasciate durante la registrazione della puntata di ‘Nemo-Nessuno escluso’, che andrà in onda stasera su Rai2 alle ore 21.20. “Stiamo provando a fare qualcosa mai fatta prima, togliamo a banche e assicurazioni per dare ai cittadini, che non hanno avuto mai nulla”, aggiunge. “Draghi può dire quello che vuole, non è Di Maio che può dire al presidente della Bce cosa dire e cosa non dire”, puntualizza.

Salvini: non torniamo indietro

Linea dura dall’altro vicepremier Matteo Salvini: “Non commento gli altri. Sono convinto della bontà delle scelte di questo governo. Se qualcuno pensa di speculare con lo spread o usando altro, sappia che c’è un Paese pronto a rispondere. Non torneremo indietro di mezzo millimetro”. Da parte sua, Alberto Bagnai, (Lega), presidente della Commissione Finanze al Senato, giudica “improprio che il massimo responsabile della stabilità finanziaria in Europa emetta degli allarmi, seppur poi velati e temperati, circa la tenuta delle banche di un paese che è sotto il controllo della sua vigilanza”.

Meloni (FdI): valuteranno i cittadini

“Non condivido praticamente nulla di quello che dicono i commissari europei rispetto ai quali è più attendibile addirittura il mago Otelma. Dico, e insisto nel dire, che sono i cittadini a dover valutare come è scritta questa manovra. Per quanto mi riguarda credo che soprattutto uno scontro con le grandi istituzioni europee meritasse una manovra più coraggiosa”. Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, parlando da Matera per gli ‘Stati generali del Sud’.

Per Boccia (Pd) rischiano i piccoli risparmiatori

A difendere Draghi è Francesco Boccia, deputato Pd e candidato alla segreteria del Partito Democratico, a Coffee break, su La7.“Il presidente della Bce ha solo messo in guardia tutti dalla rissa continua e permanente tra istituzioni italiane ed europee auspicando una mediazione che serve a tutti. Siamo noi i primi a pretendere che non ci siano strumentalizzazioni da parte di Juncker e Moscovici. È altrettanto evidente che se lo spread continua ad aumentare, a causa della sfiducia generale sull’Italia, il valore dei titoli di stato diminuisce. E le nostre banche, anche quelle più solide, che detengono oltre 370 miliardi di titoli di stato, rischiano di pagare un prezzo molto alto che si ripercuoterà inevitabilmente sui piccoli risparmiatori. Più aumenta lo spread meno valgono i titoli di Stato”.

 

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