ROMA – Da un lato c’è la gente, dall’altra i mercati. E le reazioni all’approvazione in Consiglio dei Ministri della Nota di aggiornamento al Def sono state assolutamente contrastanti. I membri del governo l’hanno definita ‘Manovra del popolo’. D’altronde, i principali provvedimenti che – si dice – verranno presi riguardano reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e cancellazione della ‘Fornero’. Per farlo, però, il rapporto deficit/pil sarà portato al 2,4% per il prossimo biennio.
Deficit/Pil al 2,4%, borsa in picchiata. Longo (Ig): “Dubbi sulle stime del governo, si rischia il taglio del rating”
Ed è su questo punto che la finanza europea ha reagito piuttosto male. Lo spread, ieri sera, è passato dai 235 punti ai 267. Oggi, però, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund ha sfondato quota 280, col tasso di interesse pagato dal titolo decennale italiano che è arrivato a toccare il 3,2%. E anche dal fronte azionario non sono arrivate risposte positive. Piazza Affari ha aperto col -2%, è arriva al 4-% per poi chiudere poco sopra, al 3,7%.
“Avere un rapporto deficit/Pil così alto per un Paese con un debito elevato come l’Italia è pericoloso per la stabilità finanziaria – ha affermato l’analista Vincenzo Longo, market strategist di Ig – Ci sono dubbi sull’affidabilità delle stime del governo, che paiono troppo ottimistiche su come recuperare le somme per le misure che ha varato”. Inoltre, secondo Longo, per gli investitori varrebbe “il rischio concreto che le agenzie di rating taglino di un gradino il giudizio sull’Italia, al limite tra investment grade e speculative grade”.
Di Maio: “Il debito scenderà grazie agli investimenti”. Il commissario Moscivici: “Manovra fuori dai paletti”
Il vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si è detto certo che “il debito scenderà perché gli investimenti che andremo a fare quest’anno creeranno una crescita economica inaspettata”. Non è dello stesso parere Carlo Cottarelli, oggi a capo dell’Osservatorio sui conti pubblici, secondo il quale il debito a un deficit nel 2,4% non scenderà “a meno di non ricorrere a un po’ di trucchi”. A dare per certa la bocciatura della manovra – che sarà presentata entro tre settimane – da parte della Commissione europea è il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia, secondo cui “è scontato avendo fatto uno scostamento rispetto a quello che era il percorso”. Un esito confermato, in qualche modo, dal commissario agli Affari Europei Pierre Moscovici. “Il provvedimento è fuori dai paletti”.