Roma (LaPresse) – “La fotografia che ho io è un pochino diversa. Al di là della storia, il libretto Postale nel 2026 farà 150 anni, il Buono per giovani né farà cento nel 2025, i nostri prodotti sono posseduti da 30 milioni di clienti. Il Buono per i diciottenni è stata una felice intuizione di 12 anni fa. Siamo per premi la prima compagnia vita in Italia. I nostri prodotti sono quelli cresciuti di più. Ma perché sono di lungo termine come vede. La preoccupazione si registra molto meno”. Così Matteo Del Fante, amministratore delegato delle Poste, in una intervista al Corriere della Sera in merito allo spread che nella giornata di ieri, dopo l’ammorbidimento del governo sulla soglia del 2,4 per cento, è sceso sotto i 300. Sbagliano i mercati e le imprese? “No, hanno approcci diversi. È il mondo finanziario perlopiù internazionale che si preoccupa. Avendo, ahinoi, un debito pubblico molto importante, chi ha altrettanto importanti posizioni, ne ha acquistato tanto, può avere benefici in un senso o nell’altro”.
Matteo Del Fante si esprime sul leggere calo dello spread
“Un’impresa, soprattutto se inserita nel mercato internazionale deve seguire l’andamento dei tassi e deve essere giustamente attenta al costo del denaro. E deve preoccuparsi per la sostenibilità del suo business. Sul risparmio l’orizzonte raramente è quello del breve termine” spiega. “Gli effetti che vediamo noi sono di un’aumentata maturità dei risparmiatori associata a un livello di conversazione anch’esso maggiore e non solo perché li impongono le regole come Mifid e IDD. Il mondo non sta cambiando solo perché lo diciamo, ma è realmente così. Ieri abbiamo toccato il record storico di pacchi consegnati in un giorno: abbiamo superato 1 milione. In tutta la settimana scorsa ne sono stati consegnati 2,3 milioni” conclude.