Manovra, Tria apre al taglio dell’Irpef: “Ma deve essere graduale”

in foto Giovanni Tria

ROMA – Svolta nel mondo dell’economia, il ministro Giovanni Tria, impegno in un convegno alla Summer School di Confartigianato, apre al taglio dell’Irpef: “Io sono molto favorevole a partire con un accorpamento e una riduzione delle aliquote per i redditi familiari”. Poi la precisazione sulle intenzioni del Governo: “Bisogna trovare spazi per partire, compatibilmente con i vincoli di bilancio. L’operazione dovrà essere graduale”.

“Modifica fattibile, poi però sono scelte politiche…”

Ad ogni modo, per arrivare al taglio dell’Irpef l’iter burocratico è lungo. Tria sottolinea infatti che secondo lui sarebbe uno scenario fattibile. Ma poi frena e avverte: “Sono sempre scelte politiche. C’è bisogno di equità e armonizzazione delle soglie”. A proposito di tasse, il ministro dell’Economia caldeggia la pace fiscale: “Una pace fiscale ci sarà. Sarà tanto più motivata quanto più cambierà il sistema fiscale”. Dalle tasse al debito, l’intervento di Tria è ‘rivoluzionario’.

Riduzione del debito, è il momento di lavorarci su

E’ arrivato il momento di lavorare sulla riduzione del debito. E’ una vera e propria inversione di marcia quella che si augura Tria. “Prima dicevo ‘continuare’, ma ora dico ‘iniziare’, a ridurre il debito perché ora siamo alla stabilizzazione – nell’anno in corso la correzione sarà dello 0,1, ora vedremo – e a non avere un peggioramento strutturale, anzi un leggero miglioramento”.  “La variabile indipendente del nostro mandato è la crescita economica del Paese – continua il ministro – dobbiamo colmare il gap dell’1% con l’Europa. Da una parte bisogna mantenere fiducia dei mercati, dall’altra bilanciare crescita, pil e debito pubblico”. 

Tav e gasdotto Tap: si può fare

Riprendere in mano le sorti finanziarie di un Paese passando per grandi progetti internazionali che riporterebbero l’Italia al centro dell’Europa. Sui progetto Tav e sul gasdotto Tap (trans-adriatico), Tria ha le idee chiare: “Personalmente spero che si facciano, che il problema si sblocchi, che ci sia una soluzione, anche perché si tratta di grandi collegamenti internazionali”. 

 

 

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