Fca, Fim Campania: nuova sfida a Pomigliano, serve seconda vettura

Allo stabilimento Fca di Pomigliano c'è "una nuova sfida da affrontare e vincere, con cambiamenti funzionali" e cioè "incrementare la redditività dello stabilimento.

Foto LaPresse - Alessandro Pone
Milano, 11 set. (AWE/LaPresse) – Allo stabilimento Fca di Pomigliano c’è “una nuova sfida da affrontare e vincere, con cambiamenti funzionali” e cioè “incrementare la redditività dello stabilimento. Dunque con il previsto passaggio, anche se non nell’immediato, dalla Panda ad una vettura di segmento alto, quindi con maggiore tecnologia e valore aggiunto”. Così Giuseppe Terracciano, segretario generale della Fim Cisl Campania, in un comunicato stampa. “Il successo di ieri – spiega Terracciano – tuttavia non è stato dovuto al caso, nè a una congiuntura positiva del mercato, ma a tre fattori essenziali: investimenti in tecnologia avanzata; cambio delle modalità di lavoro, con il Ergo Was, capace di diminuire la fatica del lavoratore; una organizzazione del lavoro specificamente studiata per le esigenze produttive dello stabilimento”.

e ancora

Secondo il sindacalista della Fim “il passaggio dalla Panda alla nuova vettura deve necessariamente passare attraverso una riconsiderazione e ricalibratura di questi ed anche nuovi strumenti, ovviamente a partire dagli investimenti necessari”. Terracciano, chiedendo anche un tavolo per lo stabilimento Fca di Avellino, chiede di accelerare con la messa nero su bianco dei nuovi passi del piano industriale. “Come Fim Cisl – sottolinea – riteniamo che la discussione per configurare con maggiore precisione il futuro vada iniziata da subito, che quindi per Pomigliano si sciolga al più presto il nodo del modello da assegnare al G.B. Vico; se ne valuti la congruità nella saturazione dell’organico; si valuti quindi se necessaria, come noi crediamo, l’assegnazione allo stabilimento di una seconda vettura; vanno definiti gli investimenti indispensabili sia in termini qualitativi che quantitativi; bisogna rivedere organizzazione e modalità del lavoro, occorre un ulteriore coinvolgimento delle maestranze a tutti i livelli, capi e dirigenti compresi”.

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