Mantova, caporalato: sei persone in manette

Tre euro all'ora, alloggi in camper e roulotte fatiscenti e in venticinque per un bagno

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

MANTOVA – Tre euro all’ora. Basta questo dato per toccare con mano l’orrore scoperto dai carabinieri di Mantova, che ieri hanno tratto in arresto sei persone. Si tratta di un italiano e cinque cittadini del Bangladesh, tutti ritenuti responsabili del reato di caporalato.

Un bagno per 25 persone

Il blitz dei militari nei campi dei comuni di Asola e Piubega, nel mantovano, ha scoperchiato un vaso fatto di abusi e dolore. Basti pensare che i militari hanno trovato al lavoro 42 persone, tra cui 24 senza un contratto regolare, in condizioni di sfruttamento senza eguali. Ascoltati dai militari, i lavoratori, tutti stranieri richiedenti asilo, hanno spiegato di essere impiegati nella coltivazione delle zucchine per 12-13 ore al giorno con una paga oraria di 3 euro. Gran parte di loro erano alloggiati in un’area allestita dall’italiano arrestato, proprietario dei due terreni, mentre i bangladesi ne erano gli affittuari. In 25 si dividevano un solo bagno, il che rende l’idea delle a dir poco precarie condizioni igienico-sanitarie.

Tre euro all’ora

Tre euro all’ora per 12-13 ore lavorative, alloggi in camper e roulotte fatiscenti: un mondo a prima vista sommerso ma purtroppo ben radicato in ogni angolo del Paese. Le sei persone arrestate sono state portate nel carcere di Mantova. I militari, al loro arrivo, hanno chiuso tutte le vie di fuga e hanno così potuto bloccare e identificare tutti i 42 lavoratori, che venivano guardati a vista da 3 bengalesi incaricati di vigilare sui richiedenti asilo, tutti in regola per quanto riguarda la permanenza in Italia. Il blitz rientra nell’ambito dei controlli straordinari nel settore agricolo predisposti dall’arma dei carabinieri.

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