MILANO – Prima il commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger. Poi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il messaggio, in linea di massima, è univoco. L’Italia stia in Europa, lo faccia con proposte e soprattutto adattandosi alle priorità. In un momento particolarmente delicato, nel bel mezzo del Forum Ambrosetti e a pochi mesi dalle elezioni europee, il governo M5s-Lega viene ‘spinto’ verso scelte di coesione e non di rottura. Che, evidentemente, sono considerate pericolose al di là del merito delle questioni.
Mattarella bacchetta l’Europa e ‘richiama’ il governo italiano: “Servono regole adeguate per la questione migranti” ma anche “un antidoto contro antistoriche spinte dissociative”
Nel suo telegramma al Forum Ambrosetti, in pieno svolgimento a Villa d’Este di Cernobbio sul Lago di Como, Mattarella ha ribadito che “i governi hanno l’onere di contribuire con atteggiamenti e proposte costruttive a garantire il miglior funzionamento dell’Unione aggiornandone le priorità”. Un messaggio non casuale, dopo tutte le polemiche che ci sono state nella fase di formazione del governo italiano. Di fatto, Mattarella si riferisce a Movimento 5 Stelle e Lega quando parla di “antistoriche spinte dissociative” contro cui “una casa comune solida e ben gestita costituisce il più efficace antidoto”.
Il capo di Stato, però, non lascia ‘passare’ la questione di migranti. Ammonisce l’Europa, affermando il bisogno “di regole che sappiano affrontare in modo adeguato la questione migratoria”. Regole, quindi, da rispettare. Non promesse puntalmente disattese. Nonostante, sottolinea Mattarella, “c’è bisogno di un coerente sforzo e concorso collettivi, che sappia legittimare la ragion d’essere profonda dell’appartenenza all’Unione, che va ben oltre la semplice partita del dare/avere” .
E il commissario Oettinger ‘avvisa’ M5s e Lega sul Bilancio europeo: “Se lo bloccassero l’Italia ne uscirebbe penalizzata”
In mattinata erano già arrivate le parole di Oettinger. In un’intervista a Repubblica, il commissario europeo al Bilancio aveva ‘avvisato’ il governo italiano sulle potenziali conseguenze di certe scelte: “L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Unione e uno dei suoi maggiori partner. Per questo la sua partecipazione all’Europa è molto importante. Se chi sta al governo immagina di bloccare l’approvazione del Bilancio, il nostro spazio di azione politica diminuirebbe molto mettendo a rischio il progetto Ue”. Insomma, Oettinger mette in guardia l’esecutivo giallo-verde. Niente scherzi, perché “se Roma bloccasse il Bilancio Ue 2021-2017, si applicherebbe quello 2020”. Che, però, “penalizzerebbe l’Italia rispetto al nuovo quadro finanziario”. Quest’ultimo, secondo quanto riferito dal commissario, darebbe “più risorse per i migranti, più fondi di coesione per le regioni del Mezzogiorno e ad altri capitoli di spesa importanti per l’Italia come formazione, piccole e medie imprese e collegamenti tra Nord e Sud Europa”.