ROMA – La notizia esplode come una bomba all’ora di cena: babbo Tiziano e mamma Laura, i genitori di Matteo Renzi, sono agli arresti domiciliari, con le accuse di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.
L’ex premier, atteso a Torino per la presentazione del suo libro, annulla l’evento all’ultimo momento e affida uno sfogo a Facebook: “Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano – oggi, casualmente proprio oggi – questo provvedimento”.
Il riferimento è alla coincidenza con il voto dei militanti pentastellati su Rousseau per decidere sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini.
“Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo – dice Renzi – Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato. Mai”.
Secondo quanto emerso dall’indagine, i genitori dell’ex premier avrebbero provocato “dolosamente” il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse, ricavando così in maniera illecita svariati milioni di euro.
Le aziende, a quanto si apprende, sono collegate alla ‘Eventi 6’, la società della famiglia Renzi. Nell’ambito della stessa inchiesta è stato arrestato anche l’imprenditore Gian Franco Massone, vicepresidente di una delle coop fallite.
“Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e chi no – scrive Renzi – Da rappresentante delle Istituzioni difendo lo Stato di diritto e chiedo a tutti di credere nella giustizia”.
L’ex premier si dice “dispiaciuto” come figlio “per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata” causata, è il suo ragionamento, dal suo impegno con il Pd e nelle istituzioni.
“Se io non avessi fatto politica – è lo sfogo – la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione”.
Ma, avvisa, “voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro” e dunque “se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona.
Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta”. Poi insiste: “So ciò che hanno fatto in questi anni alla mia famiglia. E mi basta per dire che non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web”.
Nel giorno in cui il M5S è chiamato a decidere sulla linea da tenere su Salvini, dal leader del Carroccio non arriva altro che un laconico “niente da festeggiare” a commento della notizia.
Mentre dai pentastellati il sottosegretario Carlo Sibilia evidenzia che “Chi pensa che il M5S faccia festa per gli arresti dei genitori di un ex presidente del consiglio si sbaglia di grosso” e il collega Stefano Buffagni osserva: “i figli non devono mai pagare le colpe dei padri: Matteo Renzi ha fatto danni per la nostra amata Italia e i cittadini si sono già espressi su di lui. Sui genitori la giustizia farà il suo corso”.
Per Silvio Berlusconi quanto accaduto è una “cosa dolorosa” che “non sarebbe accaduta se la sinistra avesse accettato la nostra riforma della giustizia”. E incalza: “Se non avesse fatto politica in un certo modo questo non sarebbe accaduto, e con una vera giustizia non sarebbe accaduto“.
(LaPresse)