CASERTA – Anche quest’anno l’esame di maturità sarà diverso per l’esigenza di adattare le prove al contenimento della pandemia. L’esame si svolgerà in presenza sia per le scuole statali che per quelle paritarie. Si parte tra poco più di un mese, il 16 giugno, con i colloqui orali. Addio alle prove scritte, ci sarà un maxiorale della durata massima di un’ora. I maturandi saranno valutati da una commissione composta da sei membri interni e dal presidente (un prof esterno al corpo docente della classe). Mentre le scuole superiori riprendono a fatica le lezioni in presenza, tra contagi, sanificazioni e quarantene, l’appuntamento con l’esame si avvicina. Sull’organizzazione delle prove abbiamo ascoltato i presidi dei principali istituti casertani.
“I ragazzi presenteranno un elaborato – spiega Antonella Serpico, dirigente scolastica dell’Itis Giordani di via Laviano – L’esame si terrà in presenza osservando tutte le norme di sicurezza. Se dovessero esserci casi positivi (sia tra i docenti che tra i ragazzi) l’esame potrà tenersi a distanza, ovviamente se le condizioni di salute lo consentiranno. Le prove scritte sono importantissime, ma è evidente che i problemi legati al contagio ci sono ancora. Le classi sono in presenza al 70% e capita che tra positivi e contatti diretti ci sia spesso la necessità di attivare sanificazioni e quarantene. Ora come ora quella del maxiorale la vedo come la soluzione ottimale. Siamo alla fine dell’anno scolastico, i ragazzi stanno venendo e sono felici di frequentare. Ma il nostro obiettivo deve essere settembre. Dare sicurezza ai ragazzi vuol dire riduzione dell’organico e superamento delle classi pollaio. Se non realizziamo questo parliamo a vuoto: le classi devono essere formate da 18 o 20 ragazzi, se abbiamo ancora classi da 27 non possiamo avere distanziamento nelle aule. Sono arrivati fondi provinciali e anche dal governo: li useremo per comprare sanificatori e per coprire i costi delle continue sanificazioni, dell’acquisto delle mascherine e test rapidi”.
“Sicuramente quella del maxiorale è una scelta di maggiore tranquillità – dice il preside del Mattei di via Settembrini Roberto Papa – Credo sia la scelta giusta anche vista l’esperienza positiva dell’anno scorso. Siamo ancora in un momento in cui il virus non dà tregua. La ripresa si presenta con tutti i problemi classici: abbiamo avuto qualche contagio, due classi in quarantena. C’è una buona percentuale di ragazzi che vuole tornare in presenza, ma ci sono anche alcuni che chiedono di non venire”.
“L’esame di maturità non è un concorso in magistratura – dice il preside del liceo Garofano di Capua Giovanni Di Cicco – I ragazzi arrivano all’esame dopo aver sostenuto molte prove scritte, non diamo ansie inutili ai ragazzi. Trovo che quello del maxiorale, nato come esperimento necessario durante la pandemia, sia un sistema da replicare anche in una situazione di normalità. Il rientro in classe procede con una serie di problemi, credo che sarebbe stato meglio proseguire con la Dad, avevamo trovato un equilibrio. Attualmente c’è un buon 20% che preferisce non seguire in classe”.