Maturità, domani la terza prova: sarà l’ultima volta del ‘quizzone’

ROMA – Si studia intensamente, si ripassano le ultime cose in vista della temutissima terza prova. Domani sarà infatti la volta del ‘quizzone’ per i 500mila maturandi.  Il motivo per cui la prova è così temuta sta nella sua stessa natura: il test si presenta infatti come una verifica a carattere multidisciplinare ed è elaborato dalla commissione d’esame, che sceglie la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e secondo le informazioni contenute nel Documento di Classe, compilato dal Consiglio di classe entro il 15 maggio. I professori interni e i commissari esterni decidono quindi quali materie inserire, la modalità di svolgimento e la durata della prova.

Obiettivo 15 punti

E’ come un rebus, quindi, per gli studenti. Con quali domande si cimenteranno? Quali argomenti troveranno sulla loro strada verso la maturità? I quesiti che in queste ore di ‘passione’ perseguitano gli studenti. Quel che è certo è che il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10. La prova deve però prevedere, secondo il D.M. n. 429/2000, “non più di 5 argomenti per la trattazione sintetica; da 10 a 15 quesiti a risposta singola; da 30 a 40 quesiti a risposta multipla; non più di 2 problemi scientifici a soluzione rapida, tali cioè da non richiedere calcoli complessi; non più di 2 casi pratici e professionali o 1 progetto”.

L’ultima maturità con il ‘quizzone’

Dal 2019 le carte in tavola cambieranno. Sarà l’ultima volta del ‘quizzone’: dall’anno prossimo la terza prova sarà abolita, come stabilito dal Consiglio dei Ministri a seguito della proposta del Miur. La terza prova sarà abolita – con somma gioia degli studenti – mentre rimarranno in gioco la prima prova di italiano e la seconda prova su una delle materia caratterizzanti per ogni indirizzo di studio. In pratica, gli esami di maturità prevederanno soltanto due prove scritte e l’orale finale. Che, a sua volta, si modificherà lievemente. “accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione delle attività svolte in alternanza scuola-lavoro”, fa sapere il Miur.

 

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