Scoppia la polemica per la traccia della prima prova legata all’ex ministro Bianchi. La traccia degli esami di maturità “dal punto di vista educativo è stato un errore e l’ho trovata fuori luogo. Non ho compreso questa scelta e l’ho trovata estremamente sbagliata. Oltre ad essere sgradevole nei confronti di tutte quelle persone che hanno lavorato per la scuola. Non si può chiedere a un ragazzo di fare un commento su un testo dove si esprimevano delle preoccupazioni che poi non si sono realizzate”. Così a LaPresse Patrizio Bianchi, ex ministro dell’Istruzione, commentando una lettera inviatagli nel 2021 dal mondo accademico e culturale, con la quale gli era stato chiesto di reintrodurre le prove scritte agli esami di maturità, sospese a causa della pandemia.
“Durante il Covid è stato deciso di fare l’esame senza scritti, così come il governo quest’anno ha adottato lo stesso criterio per i territori colpiti dall’alluvione dell’Emilia Romagna”, ha spiegato Bianchi sottolineando come “abbiamo a lavorato tutto l’anno per riportare gli studenti a scuola, abbiamo fatto gli esami. L’anno scorso la maturità è stata fatta con gli scritti”.
Manzi (Pd): “Attacco grave”
“Trovo molto grave la scelta di inserire tra i temi di attualità un commento ad una lettera aperta che alcuni esponenti del mondo accademico e culturale, nel 2021, scrissero all’allora ministro Bianchi per reintrodurre le prove scritte alla maturità, eliminate per il rischio contagio”. Così Irene Manzi, responsabile scuola del Pd. “Cercare di criticare in modo surrettizio la decisione difficile di un Ministro durante uno dei momenti più complicati della storia del Paese offre un’immagine davvero poco virtuosa dell’attuale amministrazione – aggiunge – . È un’idea della Politica come guerra. Un inedito che purtroppo non stupisce ma che non può passare sotto traccia. Dispiace che si voglia portare una questione dolorosa che, per colpa di certa politica, è stata strumentalizzata ed ideologizzata, all’interno di un momento così importante nella vita degli studenti. Una scelta ancora una volta divisiva ed ideologica rivolta contro chi ha preceduto l’attuale ministro al dicastero di Viale Trastevere. Una decisione senza precedenti non in linea con le istituzioni, che non fa onore a chi l’ha compiuta e che coinvolge il momento più importante del percorso scolastico delle studentesse e degli studenti”.
Valditara chiama Bianchi, telefonata cordiale
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha telefonato all’ex ministro Patrizio Bianchi e ha sottolineato che non c’era “nessun intento polemico” sulla scelta della traccia relativa alla lettera scritta dagli accademici all’allora ministro. Secondo quanto apprende LaPresse, la telefonata è stata “cordiale”, i due si sono chiariti e il ministro Valditara ha sottolineato che la scelta non è stata fatta con “dolo” né con un “intento denigratorio”.