Mazzette, nei guai 3 sottufficiali dell’Aeronautica NOMI E FOTO

NAPOLI– Soldi e Rolex per superare i concorsi, ordinanza per sei persone. Due sottufficiali dell’Aeronautica in carcere, uno ai domiciliari, disposti un obbligo di firma e due sospensione per quattro mesi dai pubblici uffici per un ufficiale e due sottufficiali. Un terremoto giudiziario che coinvolge la forza armata deputata alla difesa dello spazio aereo nazionale. Ieri i carabinieri del Ros hanno eseguito nelle province di Foggia, Napoli, Roma, Taranto e Benevento, collaborati nella fase esecutiva dai militari dei rispettivi comandi provinciali, sei misure cautelari personali nei confronti di sottufficiali e un ufficiale dell’Aeronautica Militare e di un dipendente del ministero della Pubblica Istruzione, ritenuti responsabili dei reati di corruzione, traffico di influenze illecite, falso e sostituzione di persona, e hanno contestualmente dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per 523.500 euro nei confronti di due sottufficiali, ritenuti i principali indagati.

In carcere sono finiti i sottufficiali foggiani Aldo Caurio, di 48 anni, e Gennaro Sorgente di 55 anni, sottufficiali in servizio presso il 32° Stormo di Amendola, mentre sono stati disposti gli arresti domiciliari per il sottufficiale napoletano Arturo Salza, 55 anni, residente a Roma, all’epoca dei fatti contestati in servizio presso la base di Licola, il 22° Gruppo Radar in via Domiziana. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito delle attività investigative delegate al Ros nel 2021, dalle quali è emerso che i due sottufficiali dell’Aeronautica Militare, entrambi in servizio presso il 32° Stormo di Amendola – in concorso con altre persone, alcune delle quali pubblici ufficiali non ancora identificati – sarebbero al centro di un circuito corruttivo volto a condizionare le procedure di selezione relative al reclutamento nelle forze armate e nelle forze dell’ordine. Nel procedimento penale risultano indagate diverse persone, tra cui genitori e parenti di aspiranti candidati a concorsi, un sottufficiale della Guardia di Finanza, nonché un sottufficiale dell’Aeronautica Militare in congedo.

Nel corso della stessa attività d’indagine, su delega della Procura di Foggia, a novembre scorso sono state eseguite alcune perquisizioni domiciliari, presso gli uffici e le abitazioni di alcuni indagati, durante le quali erano state sequestrate somme di denaro contante per circa 215mila euro, nonché orologi di valore ed altre utilità, ritenuto provento dell’attività illecita.
Da segnalare la condotta di due sottufficiali gravati da misura, che seguivano i concorsi degli aspiranti sin dalle prime battute e ne curavano anche la preparazione.

Nell’abitazione di una delle persone gravate da misura, infatti, si tenevano vere e proprie lezioni tese alla preparazione con altrettante simulazioni, attinenti prove concorsuali e colloqui di psicologia, ritenuti fondamentali per il superamento del concorso. Entrambi i due sottufficiali – Caurio e Sorgente – attraverso i propri contatti ed in cambio di utilità, sfruttando e vantando relazioni esistenti o asserite con pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio addetti al reclutamento, in cambio di indebite corresponsioni di denaro, sarebbero riusciti a fornire, alcune prove concorsuali in anticipo circa relativi a prove di concorsi di specializzazione e o intercedere riguardo le votazioni di taluni esami ambito prove fisiche o ancora in occasione di visite mediche necessarie ad attestarne la idoneità fisica.

La gestione e la riscossione del denaro avveniva per mano di due sottufficiali dell’Aeronautica (gravati dalla misura), i quali ricevevano dai genitori dei candidati (questi ultimi non sempre a conoscenza del pagamento per il superamento delle prove concorsuali), cui venivano fornite garanzie circa il superamento delle procedure concorsuali, una corresponsione di denaro variabile in base alla tipologia di concorso e alla prova concorsuale da sostenere, di cui il saldo finale, invece, veniva corrisposto al termine delle pubblicazioni della graduatoria.

Va precisato che la posizione delle persone sottoposte a misura cautelari è al momento al vaglio dell’autorità giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.
Coinvolti anche il maresciallo foggiano Luigi D’Antuono, il tenente colonnello Antonio Francesco Di Paola, anche lui pugliese, e il tenente colonnello Massimo Mastore, originario di Bari ma residente a Martina Franca, in provincia di Taranto.
La posizione più grave è quella di Caurio.

“Oggi abbiamo fatto una botta micidiale”, si legge in una delle intercettazioni relative al sottufficiale che, con quella frase, stava raccontando a un conoscente che due fratelli avevano superato un concorso da VFP4. Il padre e la madre “prendessero cinque ettari di terra e se li vendessero”, la frase che, secondo gli inquirenti, equivale a dire che i genitori avrebbero dovuto rispettare gli accordi economici.

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Arturo Salza

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